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Oltre mille alberi per un bosco a Calcinato che purifica l’aria

Il progetto del Comune è stato realizzato insieme alla «Rete clima»: al via la piantumazione
L’area dove sorgerà il bosco è di settemila metri quadri - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’area dove sorgerà il bosco è di settemila metri quadri - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Là dove ora c’è un appezzamento vuoto, talvolta impiegato come parcheggio «di fortuna», sorgerà un bosco: dall’altra parte della strada rispetto al ristorante Baratello, a Calcinato, domani, martedì 21, comincerà infatti la piantumazione di oltre mille tra piante e arbusti. Da un lato sarà così rinaturalizzato parte del territorio comunale, dall’altro sarà anche mitigato l’inquinamento ambientale.

È questo il duplice obiettivo del protocollo sottoscritto dal Comune di Calcinato con «Rete clima», un ente no profit che opera su scala nazionale creando una vera e propria rete tra aziende, cittadini e pubbliche amministrazioni con la finalità, appunto, di ridurre e mitigare gli impatti climatici. Nel caso della «forestazione urbana» di Calcinato, l’iniziativa è finanziata da Eon Energia e, come ogni progettualità promossa da «Rete clima» sul territorio nazionale, ha ricevuto il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente.

Siamo sulla strada provinciale 28, che collega Calcinato a Montichiari, nel tratto calcinatese di via Marsala. In esatta corrispondenza del ristorante Baratello, si trova una porzione di terreno comunale pari a circa settemila metri quadrati: sta lì, incolta, a ridosso della provinciale.

La superficie piantumabile, tenendo conto delle distanze di legge dai confini, è pari a circa seimila metri: il progetto prevede che lì siano messe a dimora 1.100 piantine tra alberi e arbusti. Obiettivo è mitigare l’impatto ambientale generato dalla presenza della strada, ma anche e soprattutto favorire altri benefici: l’aumento della biodiversità, per esempio, come pure la riduzione delle temperature. Le specie da impiegare sono state individuate sulla base del contesto specifico: specie tipiche e autoctone, selezionate in relazione a fattori locali, climatici e morfologici.

Saranno, entrando nel dettaglio, 750 alberi e 350 arbusti. Nella prima categoria si inseriscono i carpini (presenti in maggior quantità, 65 esemplari), come pure gli olmi e gli aceri (35 ciascuno), frassini di vario genere, pioppi, ciliegi, roveri e roverelle, meri e peri, castagni, gelsi e noci. Tra gli arbusti, invece, ci saranno il corniolo e il biancospino, il ligustro e il pero corvino. Tutte italiane, comunque, e di provenienza certificata. Il progetto prevede anche un piano di cura della durata di due anni da parte di «Rete clima». Martedì si comincia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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