Bassa

Nuove produzioni Finchimica: il caso arriva al Pirellone

I consiglieri regionali Rosati e Pollini chiedono «azioni di tutela dei cittadini»
La Finchimica a Manerbio
La Finchimica a Manerbio
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La questione Finchimica finisce anche in Consiglio regionale attraverso un’interrogazione ad hoc presentata proprio ieri da Onorio Rosati di Avs e da Paola Pollini per il Movimento 5 Stelle. I due consiglieri hanno chiesto al presidente della Regione e all’assessore all’Ambiente Giorgio Maione tra le altre cose «quali azioni Regione intenda intraprendere per tutelare la salute dei cittadini nel caso in cui un’indagine epidemiologica identifichi nel territorio di Manerbio un rischio oggettivo per la salute della cittadinanza che le nuove attività (...) di Finchimica potrebbero aggravare».

Nel documento i due esponenti politici hanno ricostruito la questione, dall’istanza presentata dall’azienda ad agosto 2022, nella quale chiedeva alla provincia di Brescia «il rilascio dell’autorizzazione di ampliamento del proprio impianto di produzione di fitofarmaci prevedendo la messa in esercizio della produzione di un nuovo fungicida (AM29), il cui composto è protetto da segreto industriale ma che dovrebbe rientrare nelle sostanze inquinanti assimilate alla classe I dei cancerogeni».

Ad aprile poi la caratterizzazione effettuata da Arpa nella falda sottostante la Finchimica che avrebbe «rilevato la presenza di numerosi inquinanti, alcuni dei quali potenzialmente cancerogeni, in concentrazioni anomale», continua l’interrogazione. Il documento arriva poi all’ok, a luglio di quest’anno, da parte della Provincia alla produzione.

Rosati e Pollini chiedono, citando anche la recente raccolta firme indetta dal gruppo di cittadini «Conoscere & Partecipare» e dal Circolo Legambiente Valle Dall’Oglio, che Regione «promuova una verifica da parte del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri al fine di valutare la gravità della situazione e se (la Regione, ndr) intenda richiedere la realizzazione di un’analisi dei dati epidemiologici in merito all’incidenza di tumori in quel territorio, in particolar modo, nei quartieri adiacenti all’impianto».

La questione l’8 novembre sarà trattata anche nel Consiglio comunale di Manerbio con la presenza del direttore dell’Arpa Fabio Cambielli. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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