No alle armi nucleari pronta la mobilitazione
Se da una parte la stagione del nucleare, sotto il profilo dell’energia, sembra essere un evergreen che in Italia non passa mai di moda, dall'altra il fronte del «no» continua ad alzare muri e ora chiede a gran voce che l'Italia ratifichi il Trattato di proibizione delle armi nucleari.
Così anche Brescia si prepara alla giornata internazionale per l'eliminazione totale delle armi nucleari, indetta per domenica 26 settembre: con una mobilitazione promossa da circa dieci tra enti, movimenti e comitati tutti bresciani, più di un centinaio di persone si ritroveranno davanti alla base militare di Ghedi - lì dove circa 20 testate nucleari rimangono tuttora dispiegate.
«Con una rete molto ricca di associazioni - spiega Camilla Bianchi, presidente del Coordinamento provinciale degli enti locali per la pace e la cooperazione internazionale - organizzeremo dalle 10 prima un momento di rilancio dell'iniziativa "Italia Ripensaci". A seguire ci sarà un flashmob con persone vestite di bianco che sfileranno al suono di una sirena e verrà osservato un minuto di silenzio».
Alla presentazione della giornata bresciana c'erano ieri i rappresentanti di alcune delle realtà impegnate: padre Mario Menin per i Missionari Saveriani, Mauro Scaroni di Pax Christi, Adriano Moratto di Movimento Nonviolento e Agostino Zanotti. Ma per la prima volta faranno parte della rete anche i giovani di Fridays for Future. Un fronte bresciano anti-nucleare che si amplia dopo che già 57 Comuni della provincia hanno chiesto di ratificare il Trattato. «I dati sono allarmanti - conclude Bianchi -, perché il numero di testate nucleari continua a crescere. Per questo è importante essere in tanti in occasioni come quella di domenica».
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