«Nessun danno ambientale»: la tangenzialina può ripartire
A sette anni dal sequestro della tangenziale di Orzivecchi, siamo forse ad un punto di svolta. Si è conclusa l’indagine ambientale affidata la scorsa estate dalla Provincia di Brescia all’ingegner Sergio Cavallari e ieri sono stati presentati i risultati, giudicati «confortanti», delle analisi sui nuovi campioni raccolti.
«I dati in nostro possesso ci rassicurano da un punto di vista ambientale - ha spiegato Antonio Bazzani, consigliere provinciale con delega alle Strade -. Questo ci permette oggi di valutare il tipo di intervento da adottare per la bonifica e avviare il completamento dell’opera».
L’indagine condotta dall’ingegner Cavallari, esperto in materia e professore a contratto di Ingegneria sanitaria ambientale all’Università di Parma, conferma quanto scritto due anni fa dal giudice Vito di Vita nelle motivazioni della sentenza di condanna dell’imprenditore Pierluca Locatelli: il terreno e la falda sottostante il manto stradale non hanno subìto alcun danno ambientale. L’esperto ha esaminato anzitutto le numerose informazioni raccolte nelle perizie effettuate dai tecnici incaricati dalla Procura di Brescia.
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