Mucche, focolaio di «lingua blu»: via ai controlli
Scoperto ed accertato un focolaio di «Blue tongue» in una stalla bovina di Milzano: il «Virus della lingua blu» spaventa gli allevatori bassaioli e mobilita la Regione. La malattia, il cui nome scientifico è «febbre catarrale», non è trasmissibile all’uomo, ma può causare danni notevoli al bestiame, sottoponendo il settore agro-zootecnico a perdite economiche ingenti.
Lo sa bene il Veneto, che, da fine agosto in poi, ha vissuto una vera e propria emergenza, fino allo scattare di una campagna regionale di vaccinazione.
Il caso di Milzano è il primo nel Bresciano ed è isolato. L’Ats informa che «la positività riscontrata al sierotipo 4 non è clinica, ma virologica. I bovini di Milzano, per intenderci, non presentano sintomi della malattia».
Essi generalmente sono febbre, inappetenza, perdita di peso, lesioni alla mucosa ed alla lingua, che diventa cianotica (da qui Blue tongue). L’animale generalmente muore per asfissia, oppure si procede con l’abbattimento.
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