Bassa

Morta dopo la liposuzione, i tempi delle indagini si allungano

Secondo gli inquirenti, serviranno mesi prima di avere risposte sulla morte di Ana Maria Cracium, uccisa da una grave infezione
Un intervento chirurgico (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Un intervento chirurgico (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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È stata eseguita oggi all'Istituto di medicina legale di Milano l'autopsia sul cadavere di Ana Maria Cracium, la donna di 36 anni morta l'11 aprile scorso, per complicanze seguite a una grave infezione, nell’hospice di Orzinuovi, dopo un intervento di liposuzione a cui si era sottoposta il 5 luglio scorso e che, secondo la denuncia del compagno, ne ha causato il decesso.

Da quanto si è saputo, serviranno tempi lunghi, probabilmente qualche mese, prima di avere delle risposte certe sul «decorso causale» fino alla morte. 

Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luisa Baima Bollone e condotta dal Nas dei carabinieri, è indagato per omicidio colposo Mattia Colli (difeso dal legale Gian Filippo Schiaffino), il medico chirurgo del «Centro di chirurgia plastica ed estetica MC» che si trova in centro a Milano. La clinica è ancora attiva e il medico, come chiarito dalla difesa, continua ad operare. 

La donna, secondo la denuncia del compagno, assistito dal legale Laura Gravina, ha vissuto nove mesi di agonia: dopo la liposuzione è tornata in Romania dove è stata operata più volte per una «fascite necrotizzante», ossia una grave forma di infezione legata all'intervento nella clinica, stando sempre alla denuncia, e a causa della quale è morta. 

Il decorso «causale», però, secondo la difesa, dovrà essere analizzato anche attraverso gli accertamenti autoptici che proseguiranno e che sono stati affidati dalla Procura al medico legale Maria Antonella Piga (il consulente del difensore, invece, è Enzo Ronchi). 

 

 

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