Montichiari, via libera al Pgt: strada spianata per il progetto alle Fontanelle
Via libera del Consiglio comunale all’ampliamento del santuario delle Fontanelle. La seduta dell’altra sera, nel «varare» le modifiche al Pgt ha, di fatto, spianato la strada al progetto portato avanti dalla Fondazione Rosa Mistica. Per conoscere i dettagli, però, bisognerà attendere la presentazione del progetto stesso: da quanto, però, è stato possibile intuire, i volumi iniziali sarebbe stati ridotti (da 5mila a 4mila metri quadrati) in seguito ad una richiesta avanzata dalla Fondazione stessa e approvata dalla Giunta.
È stato di certo questo il momento clou della discussione propedeutica all’approvazione della variante al Piano di governo del territorio. Per arrivare all’approvazione del documento «principe» di ogni mandato amministrativo è stato necessario passare attraverso la discussione delle osservazioni pervenute da parte di cittadini, associazioni, professionisti e realtà politiche.
Il caso
Non è stata certo una sorpresa che il dibattito sia salito di tono quando sono state analizzate le osservazioni sull’ambito di trasformazione delle Fontanelle. Un tema caldissimo, come dimostra la nascita del «Comitato di tutela bene comune», formatosi «per difendere il paesaggio».
«Alcuni soggetti e associazioni hanno chiesto questo ambito di trasformazione venisse stralciato o ridimensionato - ha sottolineato la consigliera di minoranza Beatrice Morandi (Pd) -. E anche la nostra richiesta va in questa direzione. Del resto di questo progetto, che riguarderebbe una superficie lorda di 4.000 metri quadrati, non sappiamo nulla. Dovremmo quindi accettare una richiesta a scatola chiusa? Nemmeno la Giunta ha potuto vedere un progetto». Morandi si è poi soffermata sulla questione dei volumi complessivi: «È di certo positivo che la fondazione abbia abbassato la richiesta di superficie, passata da 5mila a 4mila metri quadrati. Nello stesso tempo ha però chiesto, in deroga, di poter avere altezze maggiori per il fabbricato, come se si volesse costruire una cupola o un campanile. In definitiva - conclude Morandi - siamo favorevoli alla sistemazione del santuario esistente, ma non accetteremo che si modifichi il paesaggio circostante. Ci auguriamo, anche maggiore trasparenza da parte del Comune».La replica
«Non accetto ulteriori illazioni sulla mancanza di trasparenza - ha replicato piccato il sindaco Marco Togni -: la Fondazione, anche prima del sì alla variante al Pgt, aveva già la possibilità di realizzare 3679 metri quadrati di superficie. Poi ha chiesto 5mila metri, con le osservazioni, ridotti a 4mila: quindi siamo in linea con la richiesta originaria. Praticamente concediamo i ristrutturare il santuario, che nel 2019 è stato riconosciuto come luogo di culto, e che invece oggi sembra un capannone per i polli. Anche nell’ottica di un sempre maggior afflusso di fedeli, dobbiamo agevolare una sistemazione di tutta l’area, parcheggi compresi».
Togni ha poi ribadito di aver scritto alla diocesi: «Ho chiesto conto del progetto - ha confermato Togni -, mi è stato risposto che un progetto non è stato ancora presentato. Da parte mia, ho approfittato dell’occasione per mettere nuovamente in chiaro alcuni elementi: l’area da utilizzare è quella che già oggi è edificato, senza possibilità di occupare più suolo. Poi le pendici del colle di San Giorgio non devono essere toccate. Infine ho segnalato che in quella zona c’è un edificio, che sorge su un terreno di proprietà privata, che ha bisogno di interventi di restauro, la cascina-ex chiesa di San Giorgio. Nel caso in cui si ampliasse il santuario, la Fondazione ha accettato di promuovere i lavori anche su questo edificio».
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