Metà Quaresima, si brucia la vecchia
A metà Quaresima, il giovedì grasso, si brucia la vecchia. Tradizione? Certo. Ma qual è l’origine?
Sembra che le radici affondino nella preistoria quando veniva bruciato un fantoccio dalle sembianze umane sul finire dell’ inverno. Un rituale per scacciare la cattiva stagione e invocare l’ arrivo della primavera.
Tradizione che poi si è innestata nella tradizione cristiana. Un giorno per smorzare i rigori e l’ austerità del periodo. Nulla a che vedere quindi con i roghi di streghe del periodo dell’Inquisizione. La “ecia” incarnava l’anno vecchio e ormai inutile, ma soprattutto la stagione fredda.
E così la vecchia brutta e malconcia viene fatta sfilare per il paese, di porta in porta, quasi fosse una divinità malvagia e poi bruciata.
Senza trascurare che si interrompe anche il digiuno, e si mangiano frittelle e dolci tipici del carnevale.
Ma dove assistere a questo rito nel bresciano? Un po’ ovunque. Segnalazioni sono arrivate da Berlingo, l’appuntamento per il XIII "Palio de la ecia" è alle 20.45 al Parco dell'amicizia. A Borgosatollo ritrovo alle 20 in piazzetta Calvino per raggiungere parco Cantarane. A Cigole, alle 20,30, è in programma, in oratorio, il processo alla "vecchia" e poi il falò.
Festa, solo per citarne alcuni, anche a Manerbio, qui prima si terrà la sfilata dei carri di carnevale, Montirone, Pavone Mella, Roncadelle, Vallio Terme, Collebeato e Castegnato.
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