Bassa

Maxi sversamento nell’Oglio: nei guai due agricoltori

Continuano le indagini per trovare tutti i responsabili. Vaccaro: «Caso inammissibile»
Schiuma bianca nella roggia Savarona - Foto Ermanno Seccardelli
Schiuma bianca nella roggia Savarona - Foto Ermanno Seccardelli
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«Dura e senza quartiere sarà la lotta verso chi inquina il nostro territorio: siamo al lavoro affinché l’ambiente riceva la giusta attenzione». È il commento di Monica Vaccaro, il commissario prefettizio di Quinzano, uno dei paesi coinvolti nel maxi sversamento avvenuto sabato. 

Le indagini a tappeto sono in corso. Per il momento ad essere stati identificati sono due agricoltori di Borgo San Giacomo, ma la lista dei responsabili pare essere molto più lunga. Parecchi infatti sono risultati i punti di sversamento: solo nel territorio di Borgo San Giacomo, ad esempio, la schiuma era affiorata ad Acqualunga nella roggia Fratta, ma anche nella Battista a Padernello (altra frazione del comune bassaiolo), corso d’acqua che poi si immette nella Savarona e che a sua volta finisce nell’Oglio.

Di denunce ne sono arrivate moltissime. Decine e decine sono stati infatti i cittadini dei vari comuni coinvolti dall’inquinamento a segnalare la densa schiuma bianca che ha avvelenato chilometri e chilometri di corsi d’acqua fino a raggiungere il fiume Oglio sterminando così ogni forma di vita tra cui anche centinaia e centinaia di pesci. Un enorme danno ambientale che ha coinvolto due province, Brescia e Cremona, e almeno quattro comuni: Borgo San Giacomo, Quinzano, Pontevico e Robecco d’Oglio.

Impegnati a capire le cause e a cercare di risalire agli autori c’erano gli agenti di Polizia dei vari paesi.

Da una prima e sommaria indagine pare comunque che a causare questo imponente disastro ambientale siano stati i liquami sparsi sui campi, reflui che non sono stati però interrati come prevede la legge, ma lasciati sui terreni. I campionamenti condotti dai tecnici Arpa dovranno anche definire se nell’acqua ci fossero o meno anche delle sostanze tensioattive, magari detersivi con i quali qualcuno ha pulito la cisterna ormai vuota e che hanno contribuito a creare la schiuma. Promessa. «È intollerabile che non venga rispettata la normativa che consente un uso salubre del territorio - conclude il commissario prefettizio Vaccaro -. Adesso faremo tutti gli accertamenti del caso, ma le leggi sull’ambiente sono chiare e le faremo rispettare con pene anche molto severe. Voglio sottolineare che i cittadini responsabili e che hanno a cuore l’ambiente non sono soli in questa battaglia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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