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Mariagrazia, la cassiera deceduta: stava bene fino al weekend

Aveva lavorato regolarmente fino a pochi giorni prima. Martedì i primi fastidi, poi il rapido decorso del sospetto coronavirus
Mariagrazia Casanova, 49 anni, la cassera dell'IperSimply morta per sospetto coronavirus - © www.giornaledibrescia.it
Mariagrazia Casanova, 49 anni, la cassera dell'IperSimply morta per sospetto coronavirus - © www.giornaledibrescia.it
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Era a casa da pochi giorni. Tanto che fino al weekend chi era solito frequentare l'IperSimply di via Vallecamonica la ricorda regolarmente in cassa. Del resto, il suo era un volto familiare ai tanti clienti: Mariagrazia Casanova, 49 anni, lavorava da molto nel punto vendita a mezza via fra Sant'Anna e la Badia.

È stato solo martedì che ha accusato i primi malesseri, che assieme alla tosse l'hanno indotta a restare a casa, a Frontignano di Barbariga, dove viveva pur essendo originaria di Berlingo. Fino a giovedì, quando nella notte la situazione è precipitata con una crisi respiratoria dalla quale non si è più ripresa.

Una morte la sua dettata con molta probabilità dal coronavirus, visti i sintomi e l'evoluzione fulminea della malattia, ma che non viene classificata al momento per tale, in assenza di un tampone, al quale non è mai stata sottoposta. 

A piangere la donna sono il marito, Gianluigi Ricca e il figlio Matteo, assieme all'anziana madre Lina e ai fratelli. Per la 49enne, come per tutti coloro che sono scomparsi in questi giorni terribili del coronavirus, un addio senza le esequie nelle forme consuete. La salma riposerà al campo santo di Berlingo.

Alla notizia della morte della cassiera, le autorità sanitarie hanno contattato la direzione del supermercato invitandola alla chiusura del punto vendita fino a che non saranno completate tutte le procedure di sanificazione. Ieri un cartello all’ingresso del supermercato recitava «apriremo il prima possibile». Secondo le ultime informazioni sembra che la riapertura possa avvenire già questo lunedì. «In questa situazione servono però regole chiare e identiche per i supermercati» dicono i sindacati, preoccupati per la tutela della salute di tutti i dipendenti del settore.

 

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