Bassa

Manolo, «Non si trova la tomba del killer dagli occhi gialli»

«Non sappiamo dove è sepolto Manolo». Il Ministero di grazie e giustizia serbo lo ha scritto ai giudici bresciani
DOV'E' SEPOLTO MANOLO?
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La madre di tutte le risposte non c'è. «Non sappiamo dove è sepolto Manolo».
Il Ministero di Grazia e Giustizia serbo lo ha scritto ai giudici bresciani della Corte d'assise che chiedevano certezze in più in merito alla morte di Ljubisa Vrbanovic, detto Manolo, autore del quadruplice omicidio compiuto la notte di ferragosto del 1990 a Torchiera di Pontevico.

Uccise in un rapina in casa degenerata Giuliano e Agnese Viscardi, di 58 e 53 anni, e i figli della coppia Luciano e Maria Francesca di 28 e 23 anni. Si salvò soltanto Guido, il terzo figlio, che già viveva altrove e che oggi a distanza di 27 anni vuole la prova regina perché continua a ripetere «non sono sicuro che sia davvero morto».

 

L'unico sopravvissuto vuole vedere la tomba dell'assassino della sua famiglia che stando al certificato di morte inviato dalla Serbia un anno fa, è deceduto a causa di un tumore al polmone l'11 marzo del 2014 nell’ospedale carcerario di Belgrado dove era detenuto per scontare la condanna incassata in patria proprio per il quadruplice delitto di Torchiera di Pontevico.

Condanna che dalla pena di morte era stata trasformata in 40 anni di cella con fine detenzione nel 2039. Le autorità serbe hanno mandato ai giudici della Corte d'assise bresciana gli atti processuali, di quel procedimento, ma nulla di più. Non come detto l'indicazione del luogo di sepoltura e nemmeno la cartella clinica di Manolo. «Non è stata trovata» si legge nei documenti fatti tradurre.

E ora che succede? La nuova udienza a Brescia è prevista per maggio quando la Corte dovrà decidere se chiudere il processo basandosi esclusivamente sul certificato di morte di Manolo e quindi dichiarare l'estinzione del reato per la morte del reo. Tutti gli sforzi dei giudici bresciani fin qui non hanno fornito la certezza ultima.

Trovare la tomba del killer dagli occhi gialli voleva dire infatti poter riesumare la salma e comparare il Dna con quello del fratello di Manolo detenuto nel carcere italiano di Fossombrone. Ma tutto questo sarà impossibile. 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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