Mamma e bimbo sfrattati, attivisti in piazza per difenderli
«Blitz» serale di Diritti per Tutti e Magazzino 47 a Trenzano. Ieri sera una sessantina di attivisti per il diritto all’abitare e contro la morosità incolpevole si sono ritrovati davanti al Municipio con bandiere e fumogeni per denunciare la situazione di Rachida e del figlio di 9 anni, finiti in strada all'alba di mercoledì, quando Carabinieri e polizia locale sono intervenuti nel loro appartamento di via San Gottardo, 2 per eseguire l’ordinanza della Procura.
Ad alzare la tensione il fatto che, ieri pomeriggio, il proprietario ha ripulito i locali tornati in suo possesso. Mobili, pentole e parte degli effetti personali della donna e del figlio sono finiti nella discarica del paese: «Ho recuperato - ha detto Rachida, che preannuncia una denuncia per l'accaduto - solo pochi documenti, il resto lunedì mattina verrà smaltito. Ma lì c’è tutto quello che ho». Per questo ieri, dopo il presidio, gli attivisti si sono mossi in corteo per il paese fino alla zona antistante l'abitazione del proprietario, tra cori e slogan. Da mercoledì madre e figlio sgomberati si trovano all'ex hotel Alabarda di Brescia «nel deserto - hanno scandito gli attivisti - di risposte istituzionali per chi è moroso senza colpe. Rachida ha infatti perso il lavoro in seguito a un periodo di malattia prolungato, che l’ha resa invalida al 70%. Servono soluzioni immediate per chi è senza casa e una moratoria contro gli sfratti».
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