Bassa

Maltrattamenti su bimba disabile: «La piccola stava bene con l’assistente»

Nel processo a carico della donna arrestata dai carabinieri è stato il turno dei testi della difesa e delle parti civili
I Carabinieri a scuola
I Carabinieri a scuola
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Secondo chi lavorava nella scuola la bambina e la sua assistente ad personam avevano un buonissimo rapporto: «La piccola si calmava sempre quando arrivava, cercava con lo sguardo il parcheggio mentre la aspettava» hanno detto infatti insegnati e collaboratori scolastici della scuola della bassa in cui sarebbero avvenuti i presunti maltrattamenti da parte di un assistente di 33 anni, dipendente di una cooperativa, ai danni di una bimba di sette anni affetta da un disturbo dello spettro autistico di livello tre, molto grave.

Nel processo a carico della donna, arrestata dai carabinieri che avevano piazzato telecamere nella classe ad aprile del 2022, ieri è stato il turno dei testi della difesa e delle parti civili. In aula le colleghe della donna accusata hanno raccontato episodi della quotidianità scolastica e anche di un gita che si era tenuta pochi giorni prima dell’intervento dei carabinieri ma anche della mattina del giorno in cui sarebbero avvenuti alcuni dei maltrattamenti contestati. In tribunale anche l’assistente che si occupava della piccola prima dell’imputata, «Ho fatto un passo indietro perché non mi sentivo in grado di gestirla, temevo che sarei andata in "burn out". In tanti anni non mi era mai capitato».

Il presidente Roberto Spanò le ha mostrato i video dei presunti maltrattamenti e lei ha detto: «Io non mi sono mai comportata in quel modo».

Secondo la psicologa forense Sara Lamarca, consulente della difesa, «l’imputata non aveva le competenze adeguate a gestire una bimba con quel tipo di disturbo che causa frustrazione negli operatori». I pizzicotti visti nei video però «non sono previsti da nessun piano di intervento». Per la stessa consulente «la piccola non potrebbe essere sentita in udienza protetta perché non è possibile valutarne l’attendibilità e l’influenzabilità».

Prima di lei aveva parlato la neuropsichiatra infantile Annamaria Cipani che ha in cura la piccola fin dal 2018, chiamata dalla parte civile. La specialista ha spiegato che la bimba «ha bisogno di un accompagnamento costante e di sorveglianza perché ha dei "comportamenti problema" di aggressività e imprevedibilità» ed è seguita anche da altri centri specializzati. «Nell’aprile del 2022 (periodo dei presunti abusi, ndr) la mamma mi aveva chiesto di anticipare il controllo perché vedeva la bimba agitata nonostante fosse stata inserita anche la terapia farmacologica. In quell’occasione ho trovato ecchimosi sulla bimba che non avevo mai visto prima e mi ha detto "Scuola Rossa no"». Sulla opportunità di sentire la piccola ha spiegato che «nel contesto che conosce e con le figure per lei facilitanti è in grado di dare indicazioni spontanee su cosa le piace o non le piace». Si torna in aula il 21 settembre.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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