Macellazione abusiva per la Festa del Sacrificio, un indagato
Un allevatore di Calvisano - uno straniero di fede islamica - è stato denunciato ieri dai Carabinieri Forestali del Gruppo di Brescia per il reato di macellazione abusiva. Nella sua azienda, infatti, sono stati trovati in una cella frigorifera, 9 capi ovini macellati attraverso il cruento rito Halal.
Oggi, infatti ricorre per i musulmani la festa del sacrificio “Eid Al-Kabir”. I musulmani sacrificano come Abramo un animale, che viene ucciso mediante sgozzamento, con la recisione della giugulare cosi da permettere al sangue di defluire, visto che per la legislazione biblica e coranica il sangue è impuro ed è quindi proibito mangiarne. L’animale sacrificato viene sacrificato da un uomo, che deve essere in stato di purità legale, pronunciando la formula: «Nel nome di Dio! Dio è il più grande».
Nella cascina di Calvisano sono stati inoltre rinvenuti circa 200 capi ovini chiusi in un cortile fatiscente e come tale ritenuto dagli investigatori pericoloso per il loro benessere, a tal proposito il pastore veniva denunciato anche per il reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura.
Sono emersi, infine, anche resti di animali macellati e occultati nella letamaia (ossa, zampe, denti), il cui contenuto veniva periodicamente incendiato per far sparire le tracce, con pericolo per l'incolumità pubblica.
Pesanti le sanzioni che rischia il pastore per i vari reati contestati: si va dai 3 anni di detenzione ai 150mila euro di ammenda per la macellazione abusiva.
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