Bassa

L’ultima marcita, retaggio della civiltà contadina

A Padernello resiste una marcita, usata d'inverno per permettere all'erba di crescere
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Padernello è località rara, con quel castello Martinengo che risale al Trecento, da qualche anno risorto da un abbandono sconsiderato con le sue attività culturali di qualità; il ponte Poesia opera dell’artista di fama internazionale Giuliano Mauri; la campagna tutt’intorno al borgo rurale, uno degli ultimi esempi che si conservano nella Bassa a testimonianza di com’era il paesaggio agricolo nei tempi dell’epopea contadina; l’amenità del posto, e le Marcite... «Padernello è l’ultimo sito rimasto dove questa cultura agricola, diffusa specialmente in terra padana, sta a ricordare un’antica pratica contadina, fondata sullo sfruttamento della irrigazione permanente che permette all’erba, protetta dalla temperatura dell’acqua, di crescere anche nei mesi invernali...», giurano da queste parti.

Abbiamo scoperto che è vero, ma Padernello non è l’unica località dove si pratica questa attività agricola. Le marcite infatti (messe in atto dai contadini proprio dopo il Natale), esistono sì nella Bassa, ma anche in provincia di Lodi, località Cavenago e zone circostanti. Ed è vera rarità vedere questa pratica agricola che i signori Bettoni, conduttori del grande e antico fondo un tempo proprietà dei conti Martinengo, mettono ogni anno in funzione per garantirsi, prima degli altri agricoltori, erba fresca, rigogliosa e nutriente per le loro bestie da latte.

Così come non è per nulla difficile vedere, dove le acque fumanti scorrono veloci sui campi coltivati anche nella stagione iemale, curiosi, visitatori o nostalgici del passato mondo contadino, fermi e meravigliati ad osservare lo scorrere libero delle acque per la marcita. Un metodo che andrebbe salvaguardato e promosso, che non bisognerebbe smettere...per non perderne il ricordo!

Gian Mario Andrico

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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