Bassa

L'orto sociale e il miele per ricordare Ilaria Magli e i suoi sogni

Con questi due progetti l’associazione Alveare fa del bene e tiene vive le passioni della trentenne di Montichiari morta un anno fa in montagna
Al lavoro dentro l'orto sociale Vangal' Ort - Foto © www.giornaledibrescia.it
Al lavoro dentro l'orto sociale Vangal' Ort - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Si chiamano «Vangal’ort» e «Bee sweet», nella convinzione che «la bellezza ci avvicina». Questi i due progetti che l’associazione «L’Alveare» ha dato alla luce in memoria di Ilaria Magli, la giovane logopedista monteclarense morta poco più di un anno fa a causa di un incidente in montagna, mentre percorreva il Sentiero Numero 1 dell’Adamello. Aveva solo 30 anni quando, in quel terribile 13 agosto, la sua passione per l’escursionismo l’ha strappata ai suoi cari.

Ilaria era anche membro del Consiglio direttivo di L’Alveare: il sodalizio, con presidente Luca Chiarini, è attivo specialmente a Montichiari e Carpenedolo e ha tra i suoi progetti identitari la raccolta, a fine giornata, delle eccedenze alimentari dei supermercati locali, per distribuirle alle famiglie in difficoltà economica. Subito dopo la tragedia, l’associazione aveva l’intenzione di dare origine a progetti che ricordassero Ilaria, «cuore» pulsante di tante idee. «Inizialmente, ci siamo presi del tempo per elaborare quanto accaduto: Ilaria era come un’amica e una sorella per tanti - spiega Laura Brontesi di L’Alveare -. Poi sono nati i due progetti. Per dare luce a Vangal’ort abbiamo partecipato al bando del Comune di Montichiari sugli orti sociali, risultando assegnatari di un pezzo di terreno. Una porzione la coltiviamo noi volontari, l’altra l’abbiamo affidata a due famiglie monteclarensi in fragilità economica, con la collaborazione dei Servizi sociali». Quello di quest’anno è il primo raccolto, un raccolto che «supera» l’assistenza alimentare e offre a chi ne ha bisogno la possibilità di «coltivare» autonomia, ricavandone soddisfazione.

«Ci piaceva l’idea di realizzare un progetto che non fosse di sola assistenza, ma che desse alle persone in difficoltà la possibilità di sperimentarsi, di mettersi in gioco, magari scoprendo una passione», prosegue Laura, sottolineando come l’orto sia attento all’ambiente. «Abbiamo cercato di dare vita a un piccolo ecosistema, utile agli insetti».

Le api sono al centro di Bee Sweet, il secondo progetto dedicato a Ilaria che concretizza un’idea a cui lei stessa aveva già iniziato a pensare. «Avevamo già contattato Davide Manfredini, un giovane apicoltore monteclarense, allo scopo di riflettere sulla possibilità di realizzare un progetto insieme - continua Laura -. Abbiamo quindi deciso di dare un seguito a quei contatti. Per sostenere i progetti dell’associazione, già da prima mettevamo a disposizione vasetti di miele a offerta libera. Adesso, grazie a Davide, produrremo il miele che sostiene i nostri progetti, affinché sia anche a chilometro zero. Davide infatti ha spostato alcune arnie in un terreno di Mezzane: il terreno è di Berto, il nonno di Ilaria. Ci piaceva trovare la bellezza delle piccole cose e osservarla: questi due progetti sono un modo per continuare a farlo insieme. Ne siamo convinti: la bellezza ci avvicina», conclude Laura.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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