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Lo spettro dei ritardi sulla costruzione del nuovo ponte sull’A21

Dubbi sulla resistenza dell’infrastruttura da parte dei vigili del fuoco. Il progetto ritorna a Roma
Smantellamento. I lavori di demolizione del vecchio ponte
Smantellamento. I lavori di demolizione del vecchio ponte
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Non siamo al campa cavallo. Ma è probabile che, per come si sono messe le cose, la costruzione del nuovo ponte sulla A21, chiamato a sostituire quello distrutto nel tragico incendio dello scorso gennaio, subirà un ritardo.

Per capire di che si tratta bisogna sapere che, nei giorni scorsi alla sezione di Milano del Ministero delle infrastrutture (che ha competenza sulle opere della Lombardia e dell’Emilia Romagna che hanno un costo fino a 50 milioni di euro) è stata convocata una riunione durante la quale si è parlato anche del ponte. All’incontro erano stati invitati anche Francesco Lazzaroni e Massimo Stanga, rispettivamente sindaco e assessore del Comune di Montirone.

«A Milano - racconta Lazzaroni - hanno presentato il progetto del nuovo ponte. Che va bene sotto tutti i punti di vista, ma sul quale è stata fatta un’obiezione». Cioè? «In pratica - spiega il sindaco - i responsabili dei vigili del fuoco hanno chiesto se il nuovo ponte resisterebbe a un incidente come quello accaduto a gennaio, cioè se resisterebbe a una cisterna piena di benzina che si incendiasse sotto la struttura. I tecnici hanno precisato che si tratta di un evento eccezionale, per il quale è di fatto impossibile trovare una soluzione: è come se si volesse costruire un ponte capace di resistere nel caso cada la Luna. L’unica soluzione sarebbe impedire il transito alle cisterne».

Ciò premesso, continua ancora il sindaco, «visto che è stata posta, la domanda richiede comunque una risposta, che potrà essere data solo dopo la perizia di un altro tecnico. Il risultato è che il progetto, di fatto già pronto, è stato rimandato a Roma per questa verifica». Supponiamo che questo rinvio sia foriero di un (ulteriore) ritardo.

«Non ne ho la certezza - dice Lazzaroni -, ma temo di sì. Non a caso, l’assessore Stanga ed io abbiamo insistito, facendo presente la situazione di Montirone, che, da quando è stata chiusa la Brescia-Parma per via dell’inagibilità del ponte, sta diventando un paese morto, perché non passa più nessuno. Ci hanno risposto che quella riunione non è il luogo dove fare questo genere di lagnanze».

All’incontro c’erano anche i rappresentanti del gruppo Gavio, che costruirà il ponte: «Loro - chiude il sindaco - hanno precisato che, per guadagnare tempo, visto che le perplessità riguardano solo la parte orizzontale della struttura, per portarsi avanti loro sono pronti già da domani a realizzare le "spalle" del ponte».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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