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«Lo amavo, ma mi sentivo usata». La verità di Elena Perotti

Per l'avvocato di William Pezzullo: «La testimonianza di un medico ci fa dire che il primo figlio della donna non è del mio assistito»
SFREGIATO DALL'ACIDO, LA VERITA' DI ELENA
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“Lo amavo, ma allo stesso tempo ho covato contro di lui sempre più rancore”. Quattro ore davanti ai giudici per raccontare il suo amore malato, con quel ragazzo, William Pezzullo, che lei stessa ha rovinato per sempre, gettandogli addosso un secchio di acido che lo ha reso invalido al cento per cento e che solo due giorni fa è stato sottoposto all’ennesimo intervento chirurgico.

Elena Perotti, 27enne bresciana, ha già pagato per il suo gesto folle datato 19 settembre 2012 quando sfregiò l’ex che l’aveva lasciata in stato di gravidanza; condannata in via definitiva a otto anni di carcere è tornata in aula per rispondere di un altro reato: stalking nei confronti sempre del suo ex che ha raccontato di essere stato pedinato, controllato, anche picchiato, in un caso addirittura chiuso in casa dalla ragazza.

Sulla notte dell’acido poche parole. Solo un “la relazione è finita per quello che è accaduto”. Poi l’attenzione è stata spostata sul rapporto tra i due fidanzati; tre pause in 18 mesi, litigi, tradimenti. Non è mancato nulla nella storia. “E’ stato un anno e mezzo di tira e molla e oggi posso dire che non era una relazione normale” ha raccontato Elena.

“In sette o otto casi William mi ha picchiata, ho le foto dei lividi ma non l’ho mai denunciato perché lo amavo” ha detto e poi ancora. “Lui voleva che abortissi, ma quando ho visto in ecografia il feto non ce l’ho fatta. Mi prendeva e mi lasciava come voleva. Per due volte ho avuto aborti spontanei”.

Elena oggi è mamma di due figli. Il primo nato il 26 ottobre 2012 e il secondo, una bambina, venuta alla luce lo scorso 23 gennaio. Entrambi non vivono con lei su decisione del tribunale dei minori.  Sul primo figlio si è riaperto in aula il tema della paternità. La giovane sostiene sia di William Pezzullo, lui però non lo ha mai riconosciuto. “Non volevo obbligarlo a fare il test del Dna per paura che potesse tenersi il bambino per ripicca”.

A cambiare le carte in tavola potrebbe essere stata la testimonianza di un medico, ascoltato in aula, che ha seguito la Perotti durante la prima gravidanza: "Se, come vero, l'ultimo ciclo mestruale è del 10 gennaio 2012 vuole dire che quel figlio non è di William che proprio in quel periodo non frequentava più la ragazza" ha detto l'avvocato Carolina Margani, legale di Pezzullo. 

Il processo è stato aggiornato al prossimo 8 aprile quando saranno ascoltati due nuovi testimoni della difesa. Che dovranno rispondere sull’amore malato tra Elena e William.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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