Leno: la vergogna esposta a scuola e sul cavalcavia
Il presidente Giorgio Napolitano ha definito una «miserabile provocazione» il gesto di chi, nei giorni scorsi, ha recapitato alcune teste di maiale alla sinagoga di Roma. Miserabile provocazione è di certo anche il gesto di chi, facendo in modo che venisse rinvenuto proprio lunedì mattina, Giornata della Memoria, nottetempo s’è premurato di attaccare alla recinzione dell’istituto superiore Capirola di Leno uno striscione con scritto «L’olocausto non esiste», con la firma di un non meglio precisato gruppo Autonomi Bassa Bresciana. Il tutto corredato da una enorme svastica nera.
«È una cosa vergognosa - dice e ribadisce più volte Ermelina Ravelli, dirigente dell’Istituto superiore Capirola -, che ha fatto infuriare tutti, ragazzi compresi. Da sempre la nostra scuola è impegnata a far conoscere questa triste verità storica, e si batte contro tutte le forme di violenza e sopraffazione. Esporre una frase del genere davanti alla nostra scuola è un gesto meschino e miserabile, condannabile da tutti i punti di vista».
Abbiamo visto lo striscione, continua la dirigente, «al mattino alle 7.30, quando il personale ausiliario è arrivato per aprire la scuola. Dopo lo choc iniziale l’abbiamo immediatamente rimosso, quindi ho provveduto personalmente a inoltrare denuncia contro ignoti».
Da segnalare che, sempre nella notte tra domenica e lunedì, forse le stesse mani, o forse altre mani ignote, hanno colpito anche altrove: precisamente su un cavalcavia che passa sulla Lenese, nei pressi di Ghedi. Anche qui uno striscione. Cambiano le parole, ma non il significato: «La Shoah è una truffa». Se truffa c’è, è quella di chi cerca di negare una verità storica.
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