Bassa

Leno, impressionante incendio al caseificio Solat

Fiamme e fumo all'azienda lenese: la prima ipotesi è che siano esplose le tubature di metano. Un ustionato
  • L'incendio di Leno al caseificio
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Fiamme e colonne di fumo visibili a chilometri di distanza. A Castelletto di Leno brucia il caseificio Solat e sono undici le squadre operativa provenienti dalla centrale di Brescia, San Polo, Orzinuovi, Verolanuova e Castiglione. Le squadre stanno operando con il supporto di due autoscala, tre autobotti, una kilolitrica e un carro schiuma. Attivate le due autobotti di Saló e Palazzolo che si stanno recando in posto.

Dalle prime informazioni pare che a scatenare l'emergenza sia stata un'esplosione di alcune tubature di metano. Una ipotesi che è ancora al vaglio degli esperti al lavoro dalle 15, ora in cui è partita la prima chiamata alla centrale operativa dei Vigili del fuoco. Impossibile prevedere al momento una prima stima dei danni, mentre è certo che c'è un ustionato leggero e cinque persone intossicate dal fumo, in condizioni non preoccupanti. 

L'incendio di Leno

La cooperativa, attiva dagli anni Sessanta nella Bassa Bresciana, si estende su una superficie di circa seimila metriquadri suddivisi tra impianto produttivo e due magazzini di stoccaggio e stagionatura da 3.200 mq. Annualmente il caseificio produce 65mila forme di Grana Padano.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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