L’appello degli ambientalisti al Governo: «Non lasciateci soli nel processo contro la Wte»
«Lo Stato non lasci soli i cittadini nel processo a carico della Wte». È diretto alla presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e al ministro Gilberto Pichetto Fratin, l’appello lanciato da Imma Lascialfari, presidente di Ambiente futuro Lombardia e dai referenti del Comitato dei cittadini di Calcinato, che in vista della prossima udienza del processo per traffico di rifiuti e gestione illecita di rifiuti a carico di 15 persone, calendarizzata per mercoledì 15 novembre, invitano Governo e ministero dell’Ambiente a costituirsi parte civile nel processo.
La Wte srl è accusata di aver sversato nei terreni agricoli di 78 Comuni nelle provincie di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna 150mila tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti. Vicende risalenti al 2018, finite nel 2021 in un procedimento penale che però non è mai decollato.
Mercoledì prossimo, come detto, si torna in aula per l’ennesima udienza preliminare nella quale il Gup dovrà decidere se ed eventualmente quali costituzioni di parte civile accogliere.
Hanno presentato richiesta la Provincia di Brescia, diversi comuni, Legambiente Lombardia, il comitato cittadino di Calcinato, l’associazione Ambiente futuro Lombardia, la Lega per l’abolizione della caccia, il Comitato referendario per l’acqua pubblica. Lo scorso giugno il Gup aveva rilevato l’omessa notifica dell’avviso di fissazione dell’udienza preliminare alla presidenza del Consiglio e al Ministero dell’Ambiente e per questo rinviato ulteriormente l’udienza. Ad oggi però - ed è questo il problema per i comitati di cittadini - non risulta una richiesta di parte civile da parte del Governo. «Una cosa gravissima - sbotta Imma Lascialfari - Crediamo che il 15 novembre lo Stato debba essere presente nel processo. Da mesi scriviamo al ministro Pichetto Fratin che non ci ha mai risposto. Per questo l’appello lo facciamo direttamente alla presidente Meloni».Quanto al processo, il fascicolo - dodici faldoni e migliaia di pagine - è passato dalle mani di tre pubblici ministeri e dopo il Gup Cristian Colombo, mercoledì sarà un nuovo giudice a presiedere l’udienza. A due anni dall’avvio del procedimento e a cinque dai presunti reati contestati, il timore per cittadini e comitati è che arrivi la prescrizione e non ci sarà giustizia.
«Non vogliamo più avere sul territorio un’azienda che ha dato così tanti problemi - afferma Laura Corsini del Comitato cittadini di Calcinato -. Confidiamo nella giustizia e abbiamo fiducia che il giudice accolga la nostra richiesta di essere parte civile in questo processo».
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato