Bassa

«La tangenzialina di Orzivecchi è ferma da 13 anni: non ce la facciamo più»

Il sindaco Sturla si fa portavoce del malcontento della comunità: «Subito la conferenza di servizi»
I lavori della tangenzialina di Orzivecchi attendono da molti anni - © www.giornaledibrescia.it
I lavori della tangenzialina di Orzivecchi attendono da molti anni - © www.giornaledibrescia.it
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Il sindaco di Orzivecchi, Gianluigi Sturla: «Chiedo una conferenza urgente dei servizi con Arpa, Provincia e ministero dei Lavori pubblici. Non ce la facciamo più, da 13 anni la cosiddetta tangenzialina è abbandonata a se stessa e migliaia di veicoli inquinano persone e muri, dovendo passare tutti per il centro di Orzivecchi: la chiesa trema, le case sono abbrunite, le persone non ne possono più. Ormai questa opera è definita la Salerno-Reggio Calabria della pianura padana».

Parli con alcuni cittadini, qualcuno si rassegna, molti sono per un’azione decisa: «Ci distendiamo in mezzo alla strada e vediamo se qualcuno ci ascolta, sono decenni che andiamo avanti così, neppure nell’Africa sub sahariana...».

I dati sono pesanti, qualcuno ha scritto una tesina e l’ha distribuita, trent’anni di ritardi. La cosiddetta tangenzialina è un tratto di oltre tre chilometri a nord del paese, tagliando il passaggio venefico nel centro storico si collegherebbe dopo il supermercato Girandola alla vecchia 235, passerebbe per Pompiano a nord, così supererebbe Corzano arrivando nell’area maclodiese: un sogno che sembrava realizzabile circa quindici anni fa. Poi è successo di tutto.

Le scorie che bloccano

Nel 2013 i lavori sono finiti al 90%, ricorda il sindaco Sturla, viene portata all’attenzione del Consiglio comunale e dei sindaci dei paesi vicini, Orzinuovi per primo, un’interrogazione sullo stato della massicciata, in sostanza cosa si è usato per costruire la tangenzialina, che tipo di scorie. Parte l’esposto, indagine anche per cosa ci sia sotto la Brebemi, dove il problema si risolve; vi ha lavorato la stessa ditta, processo, condanna e siamo daccapo.

Circa cinque anni fa il magistrato libera la strada sequestrata e segnala la necessità di dare una qualificazione al rifiuto che si definisce tale per qualsiasi tipo di materiale non più usato. L’Arpa chiede la rimozione di tutto quanto sta alla base della strada, mentre la Provincia ne chiede una parte. «Tuttora - dice il sindaco Sturla - non si è deciso, da qui la richiesta della conferenza dei servizi».

Mancano 4 milioni

L’opera costava allora 6 milioni di euro considerati a bilancio in Provincia, adesso la stessa opera costa 10 milioni di euro. Il consigliere provinciale Massimo Vizzardi, sindaco di Chiari e delegato alle strade provinciali, fa richiesta di 4 milioni di euro alla Regione e siamo in attesa. È la storia grama di un’opera mai finita, più vecchia già del progetto di realizzazione. Succede spesso, oltre ai danni la beffa di operare su un progetto superato almeno in parte, come quel cavalcavia basso e con sotto un gioco di strada su e giù molto pericolosa, direzione località Cesarina.

I danni per la popolazione sono rilevanti, i ritardi in una terra ricca di tradizioni operose nel pubblico e nel privato, completamente inammissibili. «Questa è la strada più vergognosa del Bresciano. Qualcuno eccepisca e noi saremo pronti a dimostrare il contrario. È una questione morale con responsabilità civili e penali. Cosa si aspetta!?». Il sindaco è furibondo, la gente non ne può più, tra rassegnazione e voglia di scattare in avanti.

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