La parrocchiale di Leno finisce sotto i ferri: i lavori al tetto partono ad agosto
Il cantiere è in allestimento. Ai primi di agosto dovrebbero iniziare i lavori di ristrutturazione della chiesa parrocchiale di Leno. Lavori che dovrebbero finire entro la fine dell’anno. «Questo che stiamo iniziando è il primo stralcio di un intervento globale e più complesso, che nel corso degli anni interesserà buona parte della chiesa», spiega l’ingegnere Giulia Baronio, progettista e direttore dei lavori (della parte artistica, invece, è responsabile l’architetto Giovanni Mambreani).
«Il primo stralcio - continua Baronio - comprende la ristrutturazione del tetto e del sottotetto: verranno rinforzate alcune capriate, quindi verrà sostituita l’attuale copertura in lastre di fibra di cemento, eliminate per lasciare spazio a un nuovo assito. Sempre in questo primo stralcio provvederemo al restauro dei marmi in facciata e di alcune vetrate, ma anche al ripristino del sistema antipiccione. Il tutto per una spesa che si aggira intorno ai 524mila euro».
Un bel po’ di soldi, che a Leno stanno mettendo insieme ricorrendo a più fonti: un finanziamento della Cei tramite l’8 per mille, un bando della Fondazione comunità bresciana e altro ancora, comprese, ovviamente, le donazioni dei fedeli. Che, spiegano dalla Parrocchia, possono essere fatte tramite le elemosine durante le messe, offerte personali da consegnare ai sacerdoti, bonifico sull’Iban della Parrocchia, erogazioni detraibili su apposito modulo fornito dal parroco, lasciti testamentari ed altro ancora. Con 15mila euro c’è anche la possibilità di «intestarsi» una vetrata.
Prossimi lavori
«Al termine del primo stralcio - continua l’ingegnere Baronio -, anche in funzione dei soldi disponibili, si procederà con gli altri interventi in programma: le rimanenti vetrate, la tinteggiatura interna, il restauro degli affreschi della cappella di San Giuseppe, il restauro degli altari e la sistemazione della ex casa del sacrestano, attualmente utilizzata come magazzino». «Questi lavori - assicura don Davide Colombi - andavano fatti per preservare la struttura, ma sono anche la testimonianza del fatto che la gente di Leno tenga molto alla sua chiesa».
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