La nuova vita della sartoria dei fratelli Portesani
La sartoria dei fratelli Portesani di Manerbio, chiusa da anni, tornerà a vivere, anche se in una nuova dimensione tutta da scoprire. Tra qualche mese, passeggiando per via San Rocco, si potrà assaporare un pezzo di storia di quel locale che, a partire dagli anni Cinquanta, è stato adibito ad atelier di moda per clienti provenienti da ogni angolo della provincia di Brescia e non solo, desiderosi di trovare capi particolari.
L’idea di riportare in vita un immobile simbolo della produttività manerbiese è venuta a Dario Selleri, interior designer di Manerbio, che ha conosciuto Paolo, uno dei quattro fratelli sarti scomparso tre anni fa e presente nel laboratorio fino al suo ultimo giorno. «Quando ho aperto il mio studio accanto della sartoria - spiega Selleri - Paolo ha seguito con attenzione i lavori di ristrutturazione. Era felice dell’intervento perché si abbelliva via San Rocco, che per lui era la zona più bella di Manerbio».
Paolo tre anni fa se ne è andato lasciando intatta la sua bottega. Nella casetta adibita a sartoria - sviluppata in verticale e composta da piano terra, piano primo e sottotetto con terrazza - erano rimasti gli strumenti di lavoro tradizionali come manichini, scatole di bottoni, aghi, spilli e ferri da stiro su tre grandi tavoli in legno.
«Quando sono entrato per la prima volta nella sartoria - precisa Selleri - ho avuto la sensazione di violare la sua privacy perché in quel luogo tutto era rimasto come lui lo aveva lasciato: c’erano biglietti di appunti, ordini, misure e, incorniciati sui muri, i parametri di riferimento delle taglie». Ora l’immobile, che ha ospitato la vecchia sartoria, è sottoposto ad una ristrutturazione che comporta la sua messa in sicurezza, il rifacimento dell’impiantistica, del cappotto, oltre al fatto che saranno necessarie alcune migliorie interne.
«La riqualificazione rispetterà le caratteristiche dello stabile - precisa Selleri - nessun elemento caratteristico del laboratorio Portesani sarà modificato, poiché credo che si debba avere rispetto dell’anima storica che trasuda in ogni posto». Alcuni attrezzi di lavoro della vecchia bottega, come assi da stiro o pale per appiattire le cuciture, saranno esposti al museo della moda Mazzucchelli di Ciliverghe, mentre ancora non è chiara la destinazione d’uso della casetta di via S. Rocco. Certo è che uno scampolo del passato di Manerbio sarà riportato in vita.
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