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La lettera del soldato che fa scoppiare «una guerra»

Per il IV novembre è stata letta una lettera di un soldato inglese. Scelta che al sindaco non è piaciuta
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Sabato, a Trenzano, è stata celebrata la ricorrenza del 4 Novembre. Autorità e studenti hanno proposto delle riflessioni. Tra queste una lettera di un soldato inglese. Una scelta che al sindaco, Andrea Bianchi, non è piaciuta: prima lo sfogo su Facebook, poi una lettera alla dirigente scolastica. E non è finita qui: anche il gruppo di minoranza consiliare di Futuro è intervenuto sulla questione, con una missiva inviata sempre alla dirigente. Ma andiamo con ordine, partendo da quanto scritto da Bianchi online: «Non ce l’ho fatta a trattenermi. Far leggere una lettera scritta da un soldato inglese è stato inopportuno. Possibile che non abbia mai sentito leggere una lettera dal fronte di un ardito? Chi ritiene che i nostri giovani Caduti siano tutti vittime di un capriccio, vilipende la loro memoria».

Dopo lo sfogo online, Bianchi ha voluto sottoporre la questione alla dirigente: «Sabato si è letta una missiva di un soldato inglese in cui si elogiava il gioco e lo stare insieme anziché il coraggio. Nella lettera si ridicolizzava la guerra. Non escludo che in altre occasioni siano stati utilizzati altri esotismi. È così che si aiutano le nuove generazioni a onorare i nostri eroi?». Queste le parole di Bianchi.

Sulla questione è intervenuto anche il gruppo di Futuro, attraverso una lettera alla dirigente firmata da Anna Falsina. «La scuola è un baluardo di legalità che fa paura. La gravità del gesto è maggiore se compiuto da un rappresentante delle istituzioni».

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