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La fine di un’era: Pina cede l’edicola dopo sessant’anni

La sua attività a Trenzano è stata la casa di diverse generazioni: ieri ha abbassato la serranda
Giuseppina Zini nella sua storica edicola - © www.giornaledibrescia.it
Giuseppina Zini nella sua storica edicola - © www.giornaledibrescia.it
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La signora Pina va in pensione. Cambia gestione, dopo più di sessant’anni, la storica edicola situata nella centrale via Vittorio Emanuele II a Trenzano. Aperto nel 1959 da Giuseppe Bonomi, dal 1961 il negozio è gestito da Giuseppina Zini, prima a fianco del marito e poi da sola, in suo ricordo. Con passione e determinazione, Pina, classe 1942, ha portato avanti l’attività di famiglia ampliandola, includendo articoli di cartoleria, pelletteria e profumeria, e rendendola un punto di riferimento per diverse generazioni della sua comunità.

Non è inusuale, infatti, incontrare persone di diversa età all’interno del negozio: c’è chi compra il giornale o una rivista, chi le figurine, chi una borsa e chi ha solo bisogno di una parola di conforto. Una parola che può cambiare una giornata particolarmente storta. «Nostra mamma è un’amica fidata - raccontano i figli Felice, Adriana e Marco Bonomi -: in molti le chiedono consiglio perché sanno che sa mantenere i segreti. Sa ascoltare, con empatia, e sa comprendere i bisogni delle persone che incontra».

E di persone, in questi anni, ne ha incontrate tante. L’edicola, infatti, è in una posizione strategica e di passaggio. «È come se fosse la nonna di tutti - continuano i figli -. In questi anni, tanto ha dato ma tanto ha ricevuto. Non ha mai chiuso, nemmeno durante il periodo del Covid, perché ha sempre voluto garantire l’accesso all’informazione, mettendosi a servizio della comunità. Non sarà semplice staccarsi dall’attività in cui ha investito molto, in termini di umanità e di amicizia, ma è giusto che adesso si goda la pensione. Abbiamo scelto di lasciare l'attività a una famiglia di Trenzano».

Ieri alle 12.30 «L’edicola di Pina» ha abbassato la serranda, tra i sorrisi e i ringraziamenti di chi in quel negozio ha trovato una seconda famiglia. Perché, in questi anni, non sono mai mancate parole gentili e di incoraggiamento. Non è mai mancato, infatti, quel lato profondamente umano che fa la differenza. E di cui si serberà sempre un bel ricordo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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