«La festa è di tutti»: a Capriano il sindaco vieta «Bella Ciao»
«Bella ciao», la canzone del partigiano, sta al 25 Aprile come «Tu scendi dalle stelle» al Natale. Ne è l’emblema, la colonna sonora.
Non a caso, ieri, Festa della Liberazione, in quasi tutte le piazze d’Italia è risuonata questa canzone. A Capriano del Colle no. «Ho due bambini che suonano nella banda - ci ha scritto Laura Lizzini -. Lunedì sono andati alle prove per preparare l’uscita del 25 Aprile. Sono tornati a casa dicendo che oggi (ieri, ndr) non avrebbero suonato "Bella Ciao", perché l’amministrazione comunale non vuole. Mi piacerebbe sapere perché…».
Abbiamo girato la domanda al sindaco Edoardo Spagnoli.
«L’anno scorso - ci ha spiegato -, su esplicita richiesta di un’associazione, proprio perché convinti che il 25 Aprile debba essere la festa di tutti e non di una sola parte politica, avevamo chiesto di evitare "Bella Ciao". I musicanti, però, l’avevano suonata lo stesso. Sempre gentilmente, quest’anno abbiamo fatto la stessa richiesta: ci hanno accontentati».
Capriano non è un caso isolato: il 25 Aprile, infatti, «Bella Ciao» non viene eseguita nemmeno il altri Comuni. A Ghedi, ad esempio, non la si suona da quando è sindaco Lorenzo Borzi, esponente del centrodestra. Tant’è vero che, da qualche anno a questa parte, proprio per aggirare il veto, alla fine della cerimonia ufficiale un nutrito gruppo di persone la canta. Ieri in piazza ad accompagnarli c’era pure una fisarmonica.
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