La brughiera di Montichiari trasformata in una grande pattumiera
La brughiera di Montichiari resta, e di gran lunga, la pattumiera lombarda all’interno di quel grande cassonetto rappresentato dalla nostra provincia. Nel 2016 nei quattro siti attivi sono state conferite 638mila tonnellate di rifiuti speciali. In valore assoluto è andata peggio a Calcinato, dove una sola discarica ha accolto 774mila tonnellate. Ma c’è una differenza fondamentale: in questo buco sono stati scaricati degli inerti (calcinacci, macerie), mentre a Montichiari sono finiti rifiuti speciali pericolosi.
Nella brughiera l’Ecoeternit è l’unica discarica lombarda per l’amianto (un’altra è stata autorizzata nella Bergamasca e una terza è in fase di allestimento nel Pavese). Nel 2016, dunque, a Montichiari sono arrivate 71.386 tonnellate di materiale con fibre di amianto. Erano state 40.841 nel 2014 e 60.177 nel 2015. Il sito è autorizzato per 526mila metri cubi, al 31 dicembre del 2016 aveva una capacità residua di 290mila metri cubi. La Lombardia, in media, produce ogni anno circa 106mila tonnellate di rifiuti di questo tipo, al 93% da materiale di costruzione. Un record: al secondo posto c’è il Veneto con «solo» 63mila tonnellate. A livello nazionale siamo a 352mila (118mila vengono «esportate» in Germania) Montichiari ha una seconda discarica per rifiuti pericolosi, che nel 2016 ha ricevuto 208mila tonnellate (ha una capacità residua di 620mila metri cubi). Le altre due servono per rifiuti inerti o non pericolosi. Inerti vengono conferiti anche a Bedizzole (235mila tonnellate), Odolo (156mila) e Travagliato (514mila).
Speciali non pericolosi sono smaltiti ancora a Bedizzole (159mila tonnellate) e Rezzato (98mila). In tutto dieci discariche. In Italia (naturalmente quelle regolari, autorizzate per lo smaltimento dei rifiuti speciali) sono 350: ben 204 al nord, 51 al centro e 95 al sud. Spiccano la Campania (zero siti) la Calabria e l’Abruzzo (quattro). Altro capitolo, gli impianti di recupero energetico. L’Ispra registra sei impianti nel Bresciano alimentati da speciali non pericolosi. A Rovato (4.328 tonnellate), Provaglio d’Iseo (1.631), Trenzano (4.338).Montichiari (50.173), Montichiari (6.031) e Castenedolo (1.239). Tutti (salvo un sito di Montichiari, che usa la tecnologia del coinceneritore) a motore endotermico. Il recupero di energia, in Italia, rappresenta soltanto l’1,5%; il recupero della materia, invece, il 65%; lo smaltimento in discarica raggiunge ancora quota 8,6%.
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