Bassa

L’ibis sacro è ormai di casa anche nella Bassa bresciana

L’insolito avvistamento è ormai diventato abituale nei campi coltivati di Acquafredda
Uno stormo di ibis si pastura in un podere a fianco dell’abitato -  © www.giornaledibrescia.it
Uno stormo di ibis si pastura in un podere a fianco dell’abitato - © www.giornaledibrescia.it
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Negli ultimi anni, vere e proprie «colonie» di ibis sacri planano nella nostra Bassa all’apparire dei primi freddi. Anche quest’anno gli ibis sacri costituiscono un’attrazione nella spianata appena fuori dall’abitato di Acquafredda, a ridosso del cimitero proprio al momento del funerale.

L’ibis sacro è noto per essere stato raffigurato tra i geroglifici dell’antico Egitto. Sono uccelli ciconiiformi (parentela con le cicogne) diffusi in tutta l’area sub sahariana ma viene segnalato nell’Europa che si prospetta sul Mediterraneo mentre l’ibis rosso invece è tipico delle Americhe.

Lo stormo di ibis è alquanto sospettoso ed al primo movimento gli animali si alzano in volo e si spostano verso aree più sicure cessando per un attimo di rifocillarsi con animaletti o insetti a secondo del terreno dove atterrano. Solitamente si vedevano in zona «Canove» di Calvisano ma sulla sinistra del fiume Chiese oppure a lato della «Asolana» al confine tra Carpenedolo ed Acquafredda; stavolta persino a ridosso di quest’ultimo abitato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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