Inquina la roggia, cittadini e Locale lo inchiodano
L’acqua della roggia Serioletta, a Leno, non ha fatto in tempo a colorarsi di marrone che gli agenti della Polizia locale di Leno avevano già individuato il responsabile dello sversamento che ha provocato, oltre ad altri disastri, la morìa di pesci.
A finire nei guai, con l’accusa d’inquinamento ambientale, è stato il proprietario di un’azienda agricola. Il lenese è stato colto dalle forze dell’ordine in flagranza, mentre cercava coprire le tracce del danno provocato.
Il maxi sversamento di liquami si è verificato sabato, nel tardo pomeriggio, in una roggia a nord del paese e l’autore è stato rintracciato dagli agenti della Locale nell’arco di poche ore. Gli uomini diretti dal loro comandante Nicola Caraffini, grazie alle segnalazioni tempestive fornite loro da alcuni cittadini, hanno risalito il corso d’acqua fino al confine con Ghedi e hanno rintracciato e scoperto la fonte del disastro.
«Un risultato importante ottenuto grazie alla preziosa collaborazione dei cittadini - spiega il comandante Caraffini -. Segnalare situazioni simili appena si notano è importantissimo. Controproducente è invece postare fotografie di sversamenti e gesti d’inciviltà solo su Facebook. È necessario, prima di utilizzare i social network, avvertire le forze dell’ordine. Ringrazio i lenesi che hanno alzato il telefono e ci hanno chiamato, permettendoci così di individuare il colpevole».
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