Bassa

In Ungheria per ritrovare le tracce dello zio

Partito all'età di 21 anni, Ardiccio Piccinelli non è mai più rientrato a casa
Cimitero di guerra di Ostffyasszonyfa
Cimitero di guerra di Ostffyasszonyfa
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Una mini delegazione familiare, rappresentata da Giuliana Piccinelli, Sandro Iadema con la moglie Roberta e la figlia Alice, si è recata in Ungheria, precisamente a Ostffyasszonyfa, nel nord-ovest quasi ai confini con l’Austria, nota per essere sede del «Pannonia Ring».

Il gruppetto non è partito per la passione delle due ruote rombanti, bensì con l’obiettivo di ritrovare tracce di Ardiccio Piccinelli, prozio di Giuliana, morto nel 1918 mentre era prigioniero di guerra. Ardiccio Piccinelli era un soldato del 3° reggimento dell’artiglieria pesante. Aveva compiuto da poco i 21 anni quando fu fatto prigioniero.

La famiglia Piccinelli al monumento dei Caduti con il sindaco del paese ungherese
La famiglia Piccinelli al monumento dei Caduti con il sindaco del paese ungherese

Era l’ottobre 1917, dopo la disfatta di Caporetto, dove le artiglierie italiane erano state sorprese e sopraffatte dall’avanzata lampo dei tedeschi. In prigionia Piccinelli fu portato nel grande campo allestito appena fuori dall’abitato di Ostffyasszonyfa, che pare fosse uno tra i più grandi campi di prigionia dell’Austria-Ungheria, dove tra privazioni, la fame e il freddo sembra siano morte circa 10mila persone delle più diverse nazionalità, quasi mille gli italiani.

A ricordare il sacrificio di Ardiccio Piccinelli è tuttora presente nel cimitero di Acquafredda un monumento in marmo con la dedica. Proprio in occasione del Centenario 1918-2018, la pronipote Giuliana, contando sull’adesione dell’amica Roberta Candrina, ragioniera e addetta alla biblioteca civica appassionata di ricerche storiche, si è posta sulle tracce del congiunto. Venuta a conoscenza di questa spedizione, la sezione Combattenti e Reduci ha consegnato due omaggi floreali da posare ai cippi dei Caduti italiani ed ungheresi.

Il sindaco Maurizio Donini ha fornito il gagliardetto per il collega Szabolcs Mihacsi e l’opuscolo dei Caduti di Acquafredda nella Grande Guerra. Proprio nello stesso giorno Giuliana e Roberta hanno incontrato un altro gruppo familiare di Cividale del Friuli alla ricerca della sepoltura del bisnonno: ne è nata una nuova amicizia.

I bresciani sono tornati con libri storici del paese ungherese, una manciata di terreno dov’era prigioniero l’artigliere Ardiccio Piccinelli e alcune foto ricordo.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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