Bassa

«In Piazza con Noi» a Pontoglio

Dalle 11 la diretta su Teletutto alla scoperta dei volti e delle tradizioni della comunità bassaiola
IN PIAZZA CON NOI A PONTOGLIO
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Qui a Pontoglio c’è un parroco che sale su, verso il cielo, all’ora della Vespertina e da 30 metri, quasi in mezzo alle nuvole, prega con le donne e gli uomini, nelle case e sui davanzali, contro il flagello. Don Giovanni Cominardi ringrazia un imprenditore edile, prestatore d’opera e capo dell’idea e dice che lassù si vede il paese come un’intera piazza e il Signore sembra più vicino.

Don Giovanni include anche la nostra «In Piazza con Noi» e promette di pensarci un volta decollato tra cielo e nuvola di Pontoglio. Domenica saremo tra sagrato e municipio di Pontoglio, in una piazza naturale, accolti dall’entusiasmo del sindaco Alessandro Seghezzi e dall’aiuto amico del vice sindaco Alessandro Pozzi.

Siamo andati e venuti da Pontoglio, conosciuto il senso del confine bergamasco, il fiume che passa giù duro in questi giorni, la parte alta e bassa del paese, la laboriosità dei pontogliesi, gente che va e viene da Milano ancora con un poco di vecchio cottimo edilizio e sa industriarsi in un piano di insediamenti produttivi di circa 300 mila metri quadri.

Si definisce come economia mista e significa arrangiarsi su tutti i posti del lavoro da dare e ricevere e intanto guadagnare il futuro con un discreto ottimismo e senza illudersi su un’economia umana, di ogni genere, fisico e morale, priva di sudore.

Ciao, «Vecchia Fattoria», come stai? Ci viene voglia di salutarla così, questa rappresentazione della civiltà contadina, nata e cresciuta qui. Così fisica e palpabile gira per tutta la provincia e oltre, illustra chi siamo stati e in fondo, a parte le forme, siamo ancora ex contadini.

Pontoglio rompe l’isolamento e raggiunge Brescia in venti minuti grazie alla Brebemi, così che uno calcola di andare e venire dalla città come se essa fosse la più grande cascina della campagna con il metrò più breve del mondo. Nel periodo virale, ieri e in parte anche oggi, il 118 pontogliese, 42 anni di vita e decine di persone a 24 ore su 24 in quei giorni tragici, ci raccontano il presidente e vicepresidente che di cognome fanno Raccagni, essendo padre e figlio (uno dei più bei conflitti d’interesse di generosità), che fu la pietà corale della passione umana a confortare.

Il sorriso verrà anche dalle majorettes, dalle auto d’epoca, dall’amicizia degli alpini, da un volontariato instancabile, da un Parco dell’Oglio Nord, poco meno di 40 paesi sulla sponda bresciana, bergamasca e cremonese, governati con serietà e dedizione dal presidente Luigi Ferrari, tra l’altro contribuendo a far nascere un sistema enogastronomico dell’Oglio.

Intanto, qui a Pontoglio si opera per la sagra del casoncello: la festa è già firmata per il 3 gennaio. Già invitati, già presenti tutti noi di In Piazza con Noi: 3 gennaio, come domenica, alle 11 la diretta, replica alle 20.30, pagina sul giornale di Brescia il 12 ottobre, più web e Radio Bresciasette.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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