«In Piazza con noi» a Carpenedolo celebra sua maestà il torrone
La Sagra del torrone, affiliata da tempo immemorabile alla fondatrice Cremona, per via di un confine e di un’attrazione alla dolcezza nel diluire l’ansia di essere in bilico sul confine - il dolce attenua le angustie, no!? - domenica sveglia i carpenedolesi con una festa di specialità laiche e di apertura all’attesa natalizia.
Noi di «In piazza con noi» (dalle 11 alle 12.30) torniamo a Carpenedolo, paese amico della nostra vicenda editoriale, paese di oltre 13mila anime e ricco di bellezze artistiche e di chiese molteplici con dipinti consacrati in ottimi cataloghi di quell’artista sublime che è Francesco Maffei, seicentesco con opere di fattura notevole e inestimabile. La piazza, ricavata anche dallo spostamento di una rotonda, si abbellisce di spazio e chiama bancarelle commerciali, botteghe locali, agenzie di volontariato a rimanere unite e insieme per dare corpo e sostanza non solo ludica a un evento sempre più piacevole e visitato da decine di migliaia di persone provenienti dalla Bassa Bresciana, dalla città, dal Mantovano e dal Cremonese.
Salutiamo le personalità di due artisti da non dimenticare, i fratelli Adriano e Dante Graziotti, il primo ebbe una gran fama negli Stati Uniti e in Europa, scienziato pittore di sapienza totale, umanistica e scientifica del secolo scorso, che morì a Castenedolo dove ricevette la cittadinanza onoraria dal sindaco Gianbattista Groli e nella città d’origine custodisce diverse opere a palazzo Laffranchi.
A Carpenedolo, da visitare anche un molto bello oratorio e dentro un centro polifunzionale da fare invidia ai migliori palazzetti polivalenti. Lo illumina la vetrata magnifica creata da padre Costantino Ruggeri, nativo di Adro, maestro nella progettazione architettonica di cattedrali e chiese nel mondo tra cui quella di Nagasaki ri-benedetta qualche giorno fa da papa Bergoglio.
Dunque, la Sagra del torrone di Carpenedolo è circondata da tanto dolcezze culturali, da una comunità appartata e laboriosa pronta a mostrare tutta se stessa. La Pro loco e il Comune hanno lavorato molto per questo appuntamento e il parroco don Franco Tortelli ha fatto la sua consueta bella parte, aprendo ai trecento presepi - sì proprio trecento - raccolti nel mondo da lui e dai suoi concittadini che sanno della sua passione per la capanna.
C’è un presepio di sette millimetri, dipinto con un pelo di bue dove il castello di Erode si riassume in un millimetro. Basta ed avanza per quel tipo là. Clara Camplani e Marco Recalcati, i nostri conduttori avranno tanti ospiti, molte primizie già natalizie con la pena di vedersi davanti ogni tipo di torrone e artigiani maestri del dolce. In bocca al dolce torrone.
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