In bici nella Via dei Fontanili fra sentieri campi e rogge
Trentatré chilometri partendo da via don Bergomi a Roncadelle, passando da Onzato, Pontegatello, Casaglia, Pievedizio, Mairano, Castelgonelle, Brandico, Lograto, Maclodio, Trenzano, Berlingo per terminare al Mulino di Lograto.
Lungo strade secondarie, vie sterrate, sentieri e cavedagne, in bicicletta o a piedi, lambendo rogge, seriole e risorgive, in mezzo ad una della più belle e rigogliose campagne lombarde. È la «Via dei Fontanili», che il Consorzio di Bonifica Oglio Mella sta progettando. Un intervento con più obiettivi: tutelare l’alimento per l’agricoltura, valorizzare uno degli elementi più caratteristici del paesaggio della pianura bresciana fra i due fiumi, creare un rete ciclo-pedonale per il turismo rurale.
Acquapluss. L’idea è stata presentata ieri nell’ambito del progetto Acquapluss (Acqua plurima per lo sviluppo sostenibile) studiato dall’Associazione che riunisce i consorzi irrigui lombardi, dal Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università di Milano, dal Touring Club con il contributo della Regione. Quattro iniziative (per il risparmio dell’acqua, la promozione di attività turistico-ricreative, la salvaguardia di ambiente e paesaggio) da attuare in aree pilota: nel Bresciano l’intervento riguarda la Via dei Fontanili. Un migliaio le risorgive ancora attive in Lombardia, 160 nel Bresciano, un centinaio fra l’Oglio e il Mella. Con due aree di particolare pregio: il Parco del Fontanone (Castel Mella e Torbole Casaglia) e la zona fra Trenzano, Maclodio e Berlingo. Adacquadora, Bellettina, Ariazzolo, Navate, Molina Bassa, Barbaresca, Pola, Caisì, Sanguetera sono alcuni nomi di questi fontanili che, da secoli, innervano la nostra campagna.
Preziosi per l’irrigazione. Due particolarmente belli, il Caisì (a Torbole Casaglia) e il Fontanone, sono stati inseriti dalla Regione nel progetto «La civiltà dell’acqua in Lombardia», per chiedere all’Unesco di dichiarare patrimonio dell’umanità il sistema delle opere idrauliche.
Risorse. Il progetto la Via dei Fontanili prevede interventi per riqualificare l’ambiente e rinaturalizzare la testa e le aste dei corsi d’acqua; il recupero e la sistemazione di aree di sosta; la posa di segnaletica didattica; il completamento di brevi tratti di pista ciclabile, il recupero e la cura di sentieri pedonali vicini ai manufatti idraulici. «Il nostro lavoro - spiega la commissaria del Consorzio, Gladys Lucchelli - sarà soprattutto di mettere in rete i percorsi esistenti realizzati dai Comuni».
Il piano dettagliato dei lavori da fare sarà pronto in autunno, per poi fare il conto dei costi e reperire le risorse. La prima porta a cui si busserà sarà quella della Regione. Ieri l’assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, Fabio Rolfi, presente al convegno, ha apprezzato l’iniziativa: «Va benissimo ciò che valorizza la nostra agricoltura nell’ambito del turismo rurale». L’anno venturo - si prevede - si potrà mettere in opera il progetto. Interventi. Si tratta di interventi mirati, nulla di invasivo. Vediamo da est a ovest. Nel Parco del Fontanone sistemazione dell’area di sosta esistente e posa di bacheche didattiche sui fontanili. In località Madonna della Formica, a nord di Pontegatello, creazione dell’area di sosta e posa di bacheche. È l’area delle «Acque scorrenti», con i vasi Pola, Acquadora, Gatella, Quinzanello, il torrente Gandovere. A Pievedizio, nei pressi di Palazzo Rossignol, cartelloni su storia e caratteristiche del borgo.
A Brandico recupero del sentiero che porta all’omonimo fontanile. A Ognato la costruzione della pista ciclabile con Brandico a lato della provinciale. A Maclodio la collocazione di bacheche sulla battaglia del 1427. A Berlingo altra cartellonistica sulla famiglia Calini e le loro proprietà in zona nei secoli XV-XVI. In località Torre Calini bacheca sulla cascina e il paesaggio agrario nella pianura bresciana. Il lavoro più impegnativo sarà tenere in ordine i fontanili: per il bene dell’agricoltura e dell’ambiente.
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