Il professore col pallino degli insetti scopre due coleotteri
Il professor Luigi Petruzziello, appassionato entomologo e docente all'Istituto Bonsignori, ha scovato altre due specie di coleotteri sconosciute al mondo della scienza. A sigillare la paternità della scoperta, il fatto che sono state registrate proprio con il suo nome.
Nel dettaglio, sono l'Anemadus petruzzielloi e il Lathrobium petruzzielloi (il primo termine indica il genere, mentre il secondo contraddistingue appunto la specie). Le ha trovate in due grotte comunicanti site nel comune di Acerno, in provincia di Salerno.
Lui, originario di Avellino, ma residente da molto tempo a Remedello, ha posizionato alcune trappole. È il 2014 quando, analizzando il materiale raccolto, osserva un Anemadus insolito rispetto a tutti quelli già noti.
Da allora ad oggi, ha raccolto, sempre negli stessi antri, una cinquantina di esemplari con le medesime caratteristiche. Ufficialmente riconosciuti. Il riconoscimento ufficiale della singolarità del suo rinvenimento, è avvenuto recentemente, quando sul bollettino di dicembre della Società entomologica italiana è stata pubblicata la descrizione, a cura di noti studiosi, dell'Anemadus chiamato, in onore del suo «scopritore», petruzzielloi.
Storia diversa per il Lathrobium petruzzielloi: il professore, nel 2015, ha trovato il primo esemplare in assoluto nella Grotta degli Angeli. E resta l'unico esemplare catturato e studiato della nuova specie. La sua scoperta è stata pubblicata sul bollettino della Società entomologica italiana lo scorso aprile.
«La raccolta in queste grotte è ardua - spiega Petruzziello-. Trattasi infatti di un ambiente angusto, non facile da raggiungere. Gli antri sono piuttosto stretti e bisogna calarsi al loro interno con una corda». Ora, tra i suoi obiettivi, vi è anche quello di trovare altri esemplari di Lathrobium petruzzielloi.
Il 2018 è stato decisamente fitto e ricco di soddisfazioni professionali per l'entomologo remedellese. Nel marzo scorso, come il nostro quotidiano ha già raccontato, il Giornale italiano di entomologia aveva pubblicato la descrizione di un'altra specie di coleottero, sconosciuta alla scienza sino a quando non è finita sotto la lente di Petruzziello: in quel caso l'insetto era stato raccolto nel Bresciano, in Valvestino, e il professore aveva deciso di dedicare il risultato all'amico Mauro Agosti, appassionato entomologo e responsabile del servizio tecnico di Condifesa Lombardia Nord-est, scomparso improvvisamente nel gennaio 2017. Pertanto il coleottero è stato registrato con il nome di Ocys agostii.
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