Il passaporto è vero, l’identità falsa

Ha ingannato gli ufficiali dell’anagrafe del suo paese d’origine, in Albania. Ma non ha potuto fare lo stesso con i carabinieri della stazione di Ghedi, dove ha abitato per circa 10 anni, e che lo conoscevano bene.

È stato arrestato ed è in attesa di essere rimpatriato per la seconda volta in pochi mesi il 38enne albanese per cui ieri mattina il Gip del tribunale di Brescia ha convalidato l’arresto e disposto la permanenza in carcere in attesa del processo fissato per il prossimo mese di ottobre.

Dal 2006 infatti l’uomo si era stabilito a Ghedi con la famiglia ma nel 2016 era stato condannato a quattro anni di reclusione per una questione legata allo spaccio di cocaina per cui era stato arrestato in Sardegna. La normativa prevede che al detenuto straniero cui manchi un breve periodo di reclusione da scontare, la pena possa essere commutata nell’espulsione, come appunto è accaduto al 38enne che lo scorso mese di giugno è stato imbarcato su un volo in partenza da Malpensa.

Ma evidentemente la Bassa bresciana era rimasta nel suo cuore e ha deciso di fare di tutto per rientrare. In Albania si è presentato in un ufficio dell’anagrafe esibendo una falsa identità e ottenendo, per quel nome di fantasia, un passaporto autentico con cui ha fatto ritorno proprio a Ghedi.

Non aveva fatto i conti con i militari della Compagnia di Verolanuova che, riconoscendolo, hanno deciso di controllarlo. Il documento esibito è risultato in regola ma i carabinieri hanno comunque voluto approfondire e la ricerca in banca dati ha portato alla luce la sua vera identità. Per lui si sono aperte le porte del carcere. Per ora per finire di scontare la condanna per la droga e in attesa della decisione sul rientro in Italia.