Il liutaio bresciano che accende il rock di Vasco Rossi
Il rock di Vasco Rossi passa anche da Brescia. Da Milzano, per la precisione. Ad accendere le sonorità del Komandante nell'ultimo lavoro, «Sono Innocente» (qui la recensione dell'album), ci hanno pensato una chitarra della Liutart, la bottega artigianale del piccolo paese della bassa da cui escono strumenti a corde di alto pregio e valore. A crearli la mente e le mani del giovane Roberto Bertoni, musicista per passione e liutaio di professione.
La chitarra targata uscita dalle sue mani suona in «Quante volte» ( ballata rock emozionante dove il cantante si mette nudo come non mai) e «Guai» (uno spietato ritratto di vita per Vasco e la sua metà sentimentale).
Ad imbracciare lo strumento Liutart modello «Los Angeles» è stato Mattia Tedesco, apprezzato strumentista dedito ad esecuzioni live e in studio con affermati artisti italiani quali Gianluca Grignani, Dolcenera, Giuliètte, Stefano Paviani, Niccolò Agliardi, Marco TheVoice, Luca Goffi, Sasha, e appunto Vasco Rossi.
Bertoni ha intrapreso a 18 anni il percorso di chitarrista, formandosi al seguito di qualificati musicisti di livello nazionale. Ha anche perfezionato gli studi a Philadelphia negli Stati Uniti. Prima dell’attività attuale, Bertoni, è stato docente di chitarra moderna presso alcune scuole di musica. Ora crea strumenti di eccellenza e le sue produzioni sono state o si trovano nelle mani di esperti chitarristi o al seguito di star famose dell’emisfero musicale come il grande bluesman inglese Gwyn Ashton. Ma anche Eros Ramazzotti, Anna Oxa, Mina, Ron, Gianluca Grignani, Irene Grandi, Gianni Morandi, Raf, Enrico Ruggeri e tanti altri. Per giungere a Vasco Rossi e al suo ultimo lavoro.
Bruno Manenti
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