Il «Golgota» del bresciano Ludovico Gallina torna a casa dopo 230 anni
Mentre proseguono i lavoro sui grandi teleri del Tiepolo cominciati lo scorso marzo, un altro tassello del mosaico che compone l’arte verolese torna a casa dopo 230 anni.
L’opera in questione è il modello preparatorio del «Golgota» di Ludovico Gallina, eseguito dall’artista nato a Brescia, nella seconda metà del 1700, destinato al committente verolese di allora. Il quadro, o studio preparatorio, servì al pittore bresciano per la successiva realizzazione dell’imponente tela (10 metri per 8) dipinta tra il 1786 e il 1787 e posizionata sulla controfacciata della Basilica Romana Minore di San Lorenzo a Verolanuova. A terminare l’immenso dipinto al posto di Ludovico Gallina, scomparso a soli 35 anni a causa della tisi, ci pensò il suo allievo Pietro Tantini che seguì il modello del maestro.
Lo studio
Il ritorno del dipinto preparatorio del «Golgota» a Verolanuova è stato possibile grazie all’architetto Antonio Pagiaro, amante dell’arte come il padre, che lo ha acquisito ad un’asta all’estero, grazie alla segnalazione del dott. Angelo Loda, Soprintendente di Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia.
Ora la tela verrà accuratamente studiata in ogni dettaglio storico e pittorico da Davide Dotti, storico dell’arte che già sta seguendo i lavori di restauro dei grandi teleri del Tiepolo. L’intento non è solo quello di comprendere lo stato di conservazione della tela, ma anche di riuscire a ricostruire i passaggi di proprietà del dipinto del Gallina, dal quel emergono le influenze di artisti che ricordano un po’ Veronese e Tintoretto.
Una volta terminati i lavori di restauro dei teleri del Tiepolo, il modello preparatorio del «Golgota» di Ludovico Gallina verrà inserito in un apposito percorso di visita guidata alla basilica verolese e alla sue opere. La chiesa è un vero e proprio scrigno di opere d’arte realizzate da artisti scelti dai Gambara nelle città di Venezia, Roma e altrove.
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