«Il fascismo tornerà»: il sindaco di Trenzano nella bufera
«Basta con questa storia degli antifascisti. Nel 2017 il fascismo non esiste più ma se gente come la Boldrini si definisce antifascista io non posso che definirmi fascista per andare contro». Così il sindaco di Trenzano replica alle polemiche dopo un suo post su Facebook contro la legge Fiano, dopo la notizia dello stabilimento balneare .
«#Statodimerda, tornerà il fascismo» ha scritto il sindaco eletto con una civica di centrodestra. «Non sopporto questa gente che vuole cancellare un pezzo della nostra storia. Mussolini ha fatto errori madornali come le leggi razziali, ma fino al '37 il fascismo ha portato grandi cose come la riforma sociale, previdenziale e del lavoro. Che facciamo - chiede il sindaco bresciano - cancelliamo tutto?».
Bianchi spiega di aver ricevuto minacce dopo il post. «L'ultimo messaggio è arrivato sul sito del Comune da parte di una persona che mi augurava una veloce e dolorosa dipartita. Ma ripeto io sono contro chi governa male questo paese e si definisce antifascista».
Nel mirino finisce la presidente della Camera Laura Boldrini: «Se dici cretino ad un gay sei omofobo, se lo dici ad un ebreo sei antisemita e se lo dici ad uno straniero sei razzista». Bianchi non ha parlato con il prefetto di Brescia. «Siamo distanti e poi tanto non finirò in carcere per aver detto di essere fascista. Lo Stato mi chiederà i soldi perché è l'unica cosa che vuole. Infatti un finto profugo può venire in Italia e attaccare lo Stato e la bandiera che non gli fanno nulla perché non ha soldi».
Il prefetto Annunciato Vardè, da parte sua, avuta notizia di quanto postato dal sindaco trenzanese, ha preannunciato che della vincenda sarà interessata la Polizia Postale.
Il sindaco Bianchi, del resto, non è nuovo a uscite su Facebook dagli strascichi giudiziari: per insulti allo Stato era già stato denunciato nel 2015.
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