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Il castello che non c’è: il maniero di Quinzano ricostruito

I volontari del Gafo hanno lavorato per tre anni su testimonianze storiche per ricreare la struttura
Il castello di Quinzano - © www.giornaledibrescia.it
Il castello di Quinzano - © www.giornaledibrescia.it
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Come era il castello di Quinzano? Dove era situato? A provare a dare una risposta c’è «Fantasia sul castello di Quinzano d’Oglio. Evoluzione storica e plastico del borgo fortificato», mostra promossa dal Gruppo archeologico Fiume Oglio e patrocinata dal Comune. Allestita nella ex chiesa delle Dimesse, in via Rubino,  è caratterizzata dalla presenza di un plastico in scala (3 metri per 2) del castello che nel 1400 dominava Quinzano.

A realizzarlo cinque soci del Gafo, impegnati da tre anni nelle ricerche storiche per individuare notizie sul maniero nella speranza di poterlo ricostruire. In realtà l’indagine ha evidenziato la presenza di poche notizie e di scarso materiale storico sull’edificio, che aveva l’accesso con ponte levatoio da nord, nell’attuale via Cavour, ma i soci non si sono lasciati fermare e con entusiasmo hanno continuato il loro studio affidandosi ad alcuni antichi dipinti presenti a Quinzano e unendo ad essi- come è sottolineato nel titolo - una buona dose di fantasia.

L’operazione.  «Purtroppo mancano fonti storiche precise - ha affermato Ivano Gnocchi, presidente del Gafo -: per questo abbiamo preso in considerazione alcune porzioni di antichi dipinti, le poche fonti trovate, e poi abbiamo usato la fantasia per cercare di immaginarci come poteva essere il castello di Quinzano in epoca passata. Abbiamo poi fatto la riproduzione realizzando noi stessi i mattonicini in cotto, passandoli alla cottura e assemblandoli per riprodurre l’architettura. Quello che si vedrà nella mostra è un castello con le torri, le mura di cinta, i bastioni e anche i soldati che in quell’epoca facevano la guerra e difendevano la fortezza dagli attacchi nemici. Per i militari abbiamo usato delle miniature, le abbiamo dipinte a mano proprio per ricreare l’atmosfera che animava il castello e far fare un viaggio indietro nel tempo ai visitatori».

Oltre al grande plastico al quale i cinque volontari hanno lavorato tutti i giorni, per almeno due ore, da quasi tre anni a questa parte, saranno presenti anche le cartografie delle varie epoche, che permetteranno ai visitatori di scoprire come si è trasformato il castello di Quinzano nel corso dei secoli e alcuni documenti di studiosi e storici che nei secoli hanno fatto riferimento alla fortezza. La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta fino al 17 novembre ogni sabato (dalle 15 alle 19) e ogni domenica (dalle 10-12 e dalle 15 alle 19).

Per visitarla nei giorni feriali contattare il 334.7987343.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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