Bassa

Il casoncello di Pontoglio tra i Prodotti agroalimentari tradizionali lombardi

Fra i Pat, oltre alla pasta ripiena della Bassa, anche la tinca di Clusane, il manzo all’olio
Il casoncello di Pontoglio è una tradizione che risale al 1886 - © www.giornaledibrescia.it
Il casoncello di Pontoglio è una tradizione che risale al 1886 - © www.giornaledibrescia.it
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Un nuovo successo per il casoncello di Pontoglio che, da tre anni a questa parte, non smette di ottenere riconoscimenti e certificazioni che ne aumentano il prestigio e la tutela. Dopo l’annuncio già dato l’anno scorso, ora il piatto tipico del paese più ad Ovest della nostra provincia entra ufficialmente a far parte del ristretto numero di prodotti locali della lista Pat (acronimo di Prodotti Agroalimentari Tradizionali), un gruppo di 268 tra cibi e pietanze lombarde.

Nel 2019 erano entrati in questa lista lo storico manzo all’olio di Rovato, il salame cotto di Quinzano d’Oglio, la tinca di Clusane e un altro casoncello, quello di Barbariga. Ora la pasta ripiena pontogliese trova spazio grazie all’impegno profuso negli ultimi anni dall’Amministrazione comunale e dai commercianti del paese, che sono sempre in prima linea per sfruttare le occasioni che possono valorizzare il borgo di Pontoglio.

L’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi ha consegnato nei giorni scorsi l’attestato dei Prodotti agroalimentari tradizionali al sindaco Alessandro Pozzi, ufficializzando così una decisione già presa due anni dopo che con l’Amministrazione Seghezzi il casoncello era diventato De.Co (Denominazione comunale). Così, accanto al celebre bagòss di Bagolino e alla cuz di Corteno Golgi, la provincia di Brescia mette ancora a segno un punto nella tutela delle tradizioni culinarie, certificate dalla Regione e in questo modo anche dal Ministero.

Il casoncello di Pontoglio è una tradizione che risale almeno al 1886, quando è passata alla storia locale la prima celebrazione del piatto tipico collegata alla più importante festa annuale del paese, quella dedicata a Sant’Antonio Abate, che si festeggia ogni 17 gennaio. Da un decennio i commercianti del paese hanno ripreso la tradizione (sempre presente a livello familiare) e ne hanno fatto una sagra che coinvolge ristoranti e gastronomie. Due anni fa è nata, poi, l’Accademia Italiana del Casoncello, che si propone di portare avanti tutte le tradizioni analoghe nel nostro Paese.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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