Bassa

Il caso legionella, sul Chiese e le torri interventi mirati

Incontro tra sindaci rivieraschi e Ats per scongiurare altre epidemie
Emeregenza polmonite © www.giornaledibrescia.it
Emeregenza polmonite © www.giornaledibrescia.it
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Si può prevenire l’epidemia di legionella e di polmoniti che lo scorso settembre ha colpito alcuni Paesi della Bassa bresciana? Per rispondere a questa domanda, nella sede di Ats, il direttore generale Claudio Sileo ha incontrato sette sindaci ed amministratori dei comuni che affacciano sul fiume Chiese, oltre ai rappresentanti dei Comitato ambientalisti e di quelli che si impegnano per chiedere garanzie sulla salute pubblica proprio in seguito a quanto accaduto nella Bassa.

A tutti, l’Ats ha consegnato una relazione dettagliata sull’evento epidemico aggiornata ad oggi. Una quarantina di pagine per analizzare «un’epidemia eccezionale, unica a livello mondiale che si è concentrata, per quanto riguarda i duecento casi circoscritti che hanno determinato il fatto epidemico, in otto comuni ben precisi, sette bresciani più Asola che, per combinazione, sorgono sul fiume Chiese» ha detto Sileo.

Il Chiese e le torri di raffreddamento, dunque, i due grandi imputati anche se - per usare la metafora adottata da Michele Magoni, direttore dell’Epidemiologia di Ats - «non abbiamo la pistola fumante». «Il momento scatenante, alla fine dello scorso agosto, è stata una bomba d’acqua nella zona, cui ha fatto seguito una grande nebbia. Le torri non sono escluse, anche se nessuna prende o dà acqua al Chiese.

Il Chiese nemmeno è escluso, anche se non si sa se la legionella è partita dal fiume o è arrivata nel fiume» ha detto Magoni. L’esperienza dell’epidemia, tuttavia, porta ad adottare - di concerto con amministratori e Comitati di cittadini - misure per evitare che possa accadere di nuovo. Oggi il direttore Sileo è a Milano, insieme al collega dell’Ats Valpadana, per parlare delle linee-guida, messe a punto da Ats Brescia ed Aib, per il controllo delle torri. Per il fiume, invece, l’ipotesi è di far sì che in qualsiasi periodo dell’anno l’acqua scorra e non resti stagnante: se scorre, non supera i 20 gradi e lòa legionella non prolifera.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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