Il bancomat diventa truffa: arrestato un negoziante di Maclodio
Il suo negozio di telefonia a Maclodio è stato usato, secondo chi indaga, per attivare le schede telefoniche che sono poi servite per mantenere i contatti necessari a tessere la tela dentro alla quale nascondere la la truffa. E per questo la Polizia Stradale di Brescia, su delega della procura di Potenza, gli ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, nell’appartamento in cui vive nella zona della stazione ferroviaria di Brescia.
Insieme ad un complice che vive in provincia di Bergamo, e che si trova ora in carcere, deve rispondere di truffa aggravata, sostituzione di persona e utilizzo fraudolento di sistemi di pagamento elettronico. L’indagine, partita dalla denuncia di alcune vittime agli uffici della Polizia Stradale di Potenza, ha permesso di scoprire che i due soggetti poi arrestati avevano consolidato un insidioso e ingegnoso sistema per ingannare persone che mettevano articoli in vendita su portali di ecommerce.
Gli accertamenti delle forze di polizia avrebbero messo in luce come i due truffatori avessero predisposto tutto il necessario per trarre in inganno le potenziali vittime, raccogliere la loro fiducia e poi convincerli a seguire le loro instruzioni per ricevere un pagamento che si tramutava poi in un trasferimento a loro favore. Tutto ruotava intorno al circuito bancomat e alle opportunità che offre agli utenti.
I truffatori offrendo false garanzie e rassicurazioni prive di fondamento, ma evidentemente convincenti, convincevano la vittima a recarsi ad uno sportello bancomat. Questi era convinto di incassare ma le instruzioni che man mano gli venivano fornite lo portavano, quasi senza che se ne accorgesse, ad inviare denaro ad un conto di cui i due truffatori avevano la disponibilità. Le indagini sono ancora in corso per stabilire quante siano esattamente le vittime e quale sia l’ammontare delle somme di cui i due truffatori si sono appropriati. Insieme alle misure cautelari personali sono stati eseguiti anche i sequestri delle disponibilità liquide nei conti bancari dei due uomini arrestati.
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