I piamartini: «No alla bretella che attraversa l’Istituto»
«Siamo contrari alla presunta “bretella Bonsignori” e ci opporremo, confidando nel dialogo e nella ragionevolezza di chi amministra». Lo dicono i padri piamartini dell’Istituto Bonsignori confermando pubblicamente il loro «no» all’intenzione dell’Amministrazione comunale di realizzare una bretella per il traffico scolastico che transiti anche nella proprietà dell’Istituto. I motivi. «Siamo contrari perché riteniamo che non sia corretto e sensato dividere praticamente a metà questa realtà; una realtà che ha al proprio interno un parco utilizzato per attività sportive e didattiche, ma anche messo a disposizione, negli anni, di iniziative associative e sociali», commentano padre Benedetto Picca, superiore generale della Congregazione, e padre Fabio Vinaschi, procuratore ed economo della Congregazione.
Tra le preoccupazioni principali c’è la sicurezza degli studenti, ma anche la tutela del parco e, in senso più ampio, dell’«ambiente educativo»: «Sarebbe troppo penalizzante fare educazione con questa strada che taglia l’Istituto - commentano i padri che lunedì hanno incontrato il sindaco -. Chiediamo di togliere l’ipotetica bretella dalla variante al Pgt (che è in preparazione, ndr). Questo non vuol dire che non siamo aperti a trovare una soluzione alle criticità della viabilità, ma non in questo modo».
«Secondo quanto sappiamo - prosegue padre Fabio - la volontà sarebbe quella di utilizzare il tracciato della nostra strada privata, già esistente nel Bonsignori, che presumibilmente dovrebbe essere ampliata. Ci risulta sia prevista anche una rotonda (“per sciogliere l’intersezione a T tra via Roma e via Rossi”, in base a quanto dichiarato dal sindaco, ndr) e siamo preoccupati anche per la pista di atletica, avendo oltretutto un liceo a indirizzo anche sportivo». I padri hanno scritto le loro osservazioni all’Amministrazione: «Abbiamo sottolineato - spiega padre Fabio - la nostra contrarietà ed espresso perplessità.
La prima riguarda il traffico di mezzi all’interno del polo scolastico e dunque la sicurezza degli allievi che, tra liceo e medie paritari e centro di formazione professionale, sono mille. Inoltre abbiamo evidenziato come, dovendo eventualmente realizzare una recinzione del polo, si creerebbero problemi di viabilità su via Cappellazzi. Poi, le perplessità ambientali. Avevamo inviato un’altra lettera a luglio, apprese le intenzioni dal Consiglio comunale e dai giornali». «Non c’è mai stato alcun accordo preventivo con il Comune - sottolinea padre Benedetto-. Gli studenti si dimostrano molto toccati dal tema, così come tanti cittadini».
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