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I peperoncini di tutto il mondo crescono a Dello

A coltivarli è un geometra in pensione, Ennio Gorlani, ecco la sua storia
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Il “Purple Tiger”, il “Peter Pepper”, il “Red Scorpion”, l’”Hot Lemon” e persino il “Carolina Reaper”. Certo, c’è anche il “Datterino italiano” tra i peperoncini di Ennio Gorlani, geometra in pensione che ha deciso di coltivare non solo una spezia, ma anche una vera e propria passione.

E per farlo non è certo andato lontano: le oltre quarantasette specie da lui prodotte crescono e vengono raccolte in via Guglielmo Marconi, 12, a Dello.

“Ho iniziato a coltivare peperoncini perché ho sempre amato mangiarli. Poi - racconta Ennio - mi sono appassionato e sfrutto il tempo libero della pensione per dedicarmi a questa attività”. Un lavoro impegnativo, che Ennio sbriga passando dalla piccola serra al giardino, dove innaffia e pota le piantine, seguito dall’inseparabile Paco, un cocker di cinque anni.

“All’inizio - spiega Ennio - i risultati non erano esaltanti. Ma ci vuole pazienza e ogni varietà ha i suoi tempi: dai 15-20 giorni delle specie più tradizionali ai 30 per quelle esotiche”.

L’ex-geometra si è anche munito di un propagatore con termostato da 12 a 28°C: una sorta di incubatrice di semi che serve a mantenere la temperatura necessaria per lo sviluppo.
“Di solito aspetto la nascita della quarta foglia e poi, con pinzetta e lente di ingrandimento, trapianto pian piano la piantina. Dicono che i mesi migliori per i peperoncini siano settembre e ottobre e che poi ci sia il decadimento e il decesso, ma io – conclude Gorlani – non ci voglio credere. Ogni giorno vado in serra, annaffio le mie piante e ripeto loro di non morire”.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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