Bassa

I bambini sul palco recitano in dialetto

È partito il progetto di Maria Teresa Scalvini, che a Travagliato ha avviato un laboratorio di teatro dialettale per gli alunni della primaria
I piccoli alunni sul palco
I piccoli alunni sul palco
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Un laboratorio di teatro dialettale, interamente dedicato ai bambini della scuola primaria. Succede a Travagliato, dove Maria Teresa Scalvini, instancabile anima artistica del paese, ha creato un progetto originale e ricco di significato.

«L’idea ci è venuta durante la serata finale della Leonessa d’oro 2017, la nostra rassegna teatrale dedicata al teatro in dialetto» ci ha raccontato. Sul palco del teatro Micheletti, sono infatti saliti i bimbi delle scuole elementari di Travagliato, che hanno proposto una commedia recitata interamente in bresciano. E il risultato è stato talmente sorprendente da indurre Scalvini a creare un’iniziativa, ribattezzata «Matesca», che coinvolgesse altri giovanissimi attori, che avesse però non solo un significato artistico ma anche culturale e linguistico.

«Abbiamo prima sondato un po’ il terreno - continua Scalvini - poi quando abbiamo notato la disponibilità di genitori e ragazzi, abbiamo lanciato il progetto, iniziato circa un mese fa. Adesso ho 14 splendidi alunni, che sono ansiosi di imparare e che mi danno tante soddisfazioni».

Oltre all’aspetto recitativo, da sottolineare anche la componente culturale e linguistica: «Il dialetto è il diario che ci hanno lasciato i nostri nonni e i nostri bis nonni, ci parla di loro, della loro saggezza, delle loro esperienze e delle loro vite». Una lingua da non dimenticare, che parla delle nostre radici, ricca di sfumature che l’italiano non sempre riesce a rendere. «E io voglio che questi bimbi - continua Scalvni - escano dai loro telefonini e dagli schermi dei loro computer. Che riscoprano una gestualità, un modo di comunicare, sia fisico che verbale, che parlino anche solo con gli occhi o attraverso un’espressione del viso, che ritrovino la loro vivacità, la loro gioia di essere bambini».

Un lavoro prezioso per la conservazione e il recupero delle tradizioni, che gode del pieno supporto dell’Amministrazione comunale. «Fin da subito abbiamo appoggiato l’iniziativa di Maria Teresa - ha infatti spiegato Simona Tironi, assessore alla Cultura - vedere recitare dei bimbi così piccoli è stato un spettacolo incredibile. Secondo noi non ci può essere innovazione senza tradizione: la scuola creata da Maria Teresa permette un vero e proprio passaggio di consegne, per far sì che un patrimonio come il nostro dialetto non vada sprecato».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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