Green Hill, stop allo sciopero della fame
Obiettivi raggiunti: «Il problema è stato sollevato a livello nazionale e la proposta di deroga alla legge comunitaria arriverà in Parlamento a gennaio. Oltretutto abbiamo ricevuto la solidarietà di tante, tantissime persone. Non crediamo che, almeno in questa fase, si possa ottenere di più
».
Insomma: i 7-8 attivisti che, in piazza del Municipo, da una settimana stanno protestando per chiedere la chiusura di Green Hill, dove si allevano cani destinati alla sperimentazione, si ritengono «più che soddisfatti». Per questo hanno deciso che lo sciopero della fame è finito: 3 o 4 sono già tornati alle loro case e alla loro quotidianità; altri quattro sono rimasti a Montichiari, ma in forma di «volontariato».
«La protesta è ufficialmente finita - dice Adriana Amerighi -. Visto che dalla Questura avevamo ottenuto il permesso fino a quella data, andremo avanti alla spicciolata fino al 13 dicembre. Stiamo qui ancora due o tre giorni anche perché alcuni sostenitori hanno detto che nel fine settimana verranno a trovarci, giusto per ribadire il no a Green Hill. Ma lo sciopero della fame è concluso». Concluso per ora. «Se le cose non andranno come devono andare siamo pronti a riscendere in piazza. Ci è stato assicurato che a gennaio la proposta dell'on. Brambilla di una deroga alla legge comunitaria, capace di chiudere per sempre tutti gli allevamenti del genere, arriverà in Parlamento».
Ma la contestazione ora prosegue lontano dalla piazza. I responsabili di Green Hill sono stati denunciati per maltrattamenti sugli animali da Stefano Fuccelli, presidente del Partito animalista europeo. E l'eurodeputato Andrea Zanoni (Idv) ha sottoposto il caso a un rappresentante del Commissario Ue alla Salute, John Dalli.
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