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Green Hill, oggi liberi i primi 200 beagle

La Forestale avvierà le operazioni di consegna dei cani agli affidatari alle 10 di oggi. Sabato si prosegue.
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E' il giorno della liberazione «legale» da Green Hill. Non come quella fuorilegge del 28 aprile, quando attivisti con un blitz entrarono nella struttura sul Colle San Zeno a Montichiari e portarono via decine di bleagle. Gli animalisti finirono in caserma, i cuccioli non si sa dove. Oggi invece i bleagle usciranno scortati dall’allevamento e a Brescia, saranno consegnati a chi ne ha fatto richiesta ed è stato giudicato idoneo da Lav e Legambiente. I primi duecento cani troveranno una nuova casa e con essa una nuova vita.

Sono state ore di lavoro frenetico alla sede del coordinamento provinciale del Corpo forestale dello Stato di Brescia. Con una riunione si sono stabilite le modalità di consegna dei cani ai loro nuovi padroni affidatari.

Saranno gli agenti a fare la spola tra l’allevamento di Montichiari e la sede della forestale di via Donatello, a Brescia: preleveranno gli animali dalle gabbie di Green Hill e li consegneranno ai nuovi affidatari che si stanno presentando già dalla prima mattina. Si prevede, però, che la prima consegna sarà intorno alle 10. La speranza è di riuscire a consegnare duecento beagle. Le operazioni di affidamento dei cani continueranno, comunque, anche sabato.

«L’affidatario si impegna a custodire, mantenere e curare l’animale con la diligenza del buon padre di famiglia - si legge nell’accordo di affido provvisorio che ciascun affidatario di un beagle di Green Hill dovrà sottoscrivere. - Si obbliga a garantire al cane ottimali condizioni di vita e di salute, secondo le caratteristiche etologiche proprie della specie, impegnandosi a detenerlo nel miglior modo possibile, garantendogli ogni cura ed assistenza necessaria». E l’affido, specifica poi l’accordo tra gli affidatari da un lato e Lav e Legambiente dall’altro, potrà interrompersi in caso di dissequestro dei cani.

«Liberare tutti i cani, con ogni mezzo»: è questa al momento la priorità per il Coordinamento fermare Green Hill, che da aprile 2010 lotta per chiudere l’allevamento-lager. «Per questo - si legge sul loro blog - abbiamo deciso di venire a compromessi con la nostra volontà di non essere accomunabili con le grandi associazioni, per non far venir meno la nostra voce in un momento così importante».

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