Gli immigrati scappano e la villa diventa casa di riposo
Dalle riviste d’arredamento, al centro profughi. Questa villa, tre piani, terrazzo, giardino e piscina, per circa 900 metri complessivi, fino al 30 novembre scorso ha ospitato 25 immigrati legati alla cooperativa un sole per tutti. Ora però è vuota. Castenedolo, via Mazzini.
I richiedenti asilo se ne sono andati e la coop ha rescisso il contratto di affitto con la proprietà. E’ l’ultima struttura d’accoglienza in ordine di tempo ad aver chiuso i battenti. «Gli stranieri scappano. Tutta colpa di Salvini e del suo decreto sicurezza» tuona Marco Riva, presidenti degli albergatori che hanno aperto i loro hotel agli immigrati. «Oltre a Castenedolo abbiamo chiuso anche i centri di Castegnato, Vione, Nuvolento e Borgo Poncarale» racconta.
E la Prefettura conferma: «Alcune strutture che hanno partecipato al bando non sono più aperte» . Secondo lo stesso Riva la sua coop è passata da 360 a 280 richiedenti asilo. «Se ne vanno 20 a settimana, ma non certo in alberghi di lusso. Vivono in strada e scappano dalla possibile espulsione».
«Questa gente sa che non esiste più il permesso di soggiorno per motivi umanitari – spiega l’albergatore - e che quindi non riuscirà a rimanere in Italia». Stando ai dati della Prefettura sono più di 20 i centri richiedenti asilo chiusi.
Tornando alla villa di Castenedolo, la proprietà ha già un piano approvato da Ats e comune: «Diventerà una casa famiglia per anziani con almeno 23 i posti disponibili».
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