Giù il fungo dell’acquedotto di Pavone Mella

Là dove c’era l’imponente struttura alta oltre trenta metri, ora è tutto libero. Si sono infatti concluse le operazioni di abbattimento del fungo dell’acquedotto di Pavone Mella per oltre 50 anni emblema dell’approvvigionamento idrico e per altezza concorrente della torre campanaria. Ora sarà solo memoria.
Uno smantellamento imponente che era iniziato a marzo con la messa in sicurezza del fungo. Operazione delicata e complessa, intrapresa con le massime precauzioni per tutelare l’incolumità degli abitanti e per evitare danni alle abitazioni in mezzo alle quali l’acquedotto ha campeggiato dal 1971, garantendo approvvigionamento idrico a tutta la cittadinanza.

La decisione dell’abbattimento è stata presa di concerto dal Comune e dalla società A2A Ciclo Idrico, a seguito delle analisi che hanno evidenziato lo stato di precarietà della struttura.
La demolizione del fungo ha rispettato varie fasi: prima è stato effettuato il taglio e sollevamento del fusto interno, a seguire c'è stata la recisione ed il sollevamento della prima parte del mantello del serbatoio e in seguito quella della sua seconda. I pezzi del calice della cisterna, quindi, grazie al braccio lungo oltre 50 metri di una potente gru, installata ai piedi del grosso manufatto, sono stati calati a terra per essere macinati dalle fauci di una possente frantumatrice. A quel punto i detriti, caricati su camion, sono stati indirizzati allo smaltimento. Stessa sorte per lo stelo.
L’area rimasta libera sarà riqualificata con l’allestimento di un parcheggio pubblico.
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